Le fontanelle volute da Pianciani
Le origini dei “nasoni”

Il conte Luigi Pianciani, nato a Roma il 10
agosto 1810, dopo un passato da patriota che gli costò anche il
carcere e l’esilio, nel 1865 fu eletto deputato del parlamento
italiano.
Fu sindaco di Roma tra il 1872 e il 1874 e poi
di nuovo tra il 1881 e il 1882, quando si impegnò per dotare il
cimitero del Verano di un impianto crematorio.
Nell’esercizio 1872–74, invece, insieme con
l’assessore Rinazzi, aveva fatto installare a Roma gli antenati dei
“nasoni”, le caratteristiche fontanelle pubbliche in ghisa, di forma
cilindrica, alte 120 centimetri. In questi primi esemplari l’acqua
sgorgava da tre cannelle a forma di teste di drago. Ne furono
sistemate una ventina nel centro storico della città e a Trastevere,
in via in Piscinula, a piazza Romana, a piazza dei Mercanti, a
piazza Sant’Apollonia, a piazza San Giovanni della Malva, in via
della Scala, in via San Francesco a Ripa, in via di S. Bonosa, in
via delle Mantellate, a piazza Scossacavalli, nel vicolo di Orfeo,
in via della Traspontina, in via dei Ciancaleoni, in via del
Mascherino, in piazza della Consolazione, in via San Paolino alla
Regola, in piazza Branca, nel vicolo Sforza Cesarini, in via della
Posta Vecchia e a piazza Ricci. Se ne possono vedere ancora almeno
un paio, in via San Teodoro e in piazza della Rotonda. La fontanina
che ha dato il nome a via delle Tre Cannelle è invece stata
sostituita da una moderna.
La forma delle fontanelle, per ognuna delle
quali occorre circa un quintale di ghisa, è rimasta costante nel
tempo. L’acqua però esce da un’unica cannella metallica molto
semplice, in cui i romani vedevano una sorta di naso ricurvo, da cui
il soprannome di “nasoni” dato alle fontanelle.
di
Alessandro Venditti
26
gennaio 2019
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