Davanti allo stadio Olimpico
Il ponte Duca D’Aosta

Con la sua slanciata
arcata in cemento armato il ponte Duca d’Aosta collega – in
prossimità dello Stadio Olimpico - il lungotevere Flaminio con
piazza Lauro De Bosis. E’ intitolato a Emanuele Filiberto duca
d’Aosta (1869 – 1931), detto il Duca invitto per il coraggio
dimostrato durante la prima guerra mondiale combattendo con il grado
di generale.
Il manufatto fu
commissionato dal governo fascista per unire il quartiere Flaminio
con il neonato Foro Italico, il grande complesso sportivo alla base
di Monte Mario. Al concorso-appalto, bandito nel 1935 dal Ministero
dei Lavori pubblici, avevano partecipato numerose ditte
specializzate con i loro architetti di fiducia. Il concorso fu vinto
dall’architetto Vincenzo Fasolo, mentre fu la ditta Aureli ad
aggiudicarsi l’appalto. Facevano parte del progetto anche
monumentali gradinate che invitassero alla discesa sulle sponde del
fiume. Il sistema delle fondazioni si compone di cassoni alti 5,20
metri che poggiano su pali in cemento armato.
La prima pietra fu
posata il 21 aprile 1939, in occasione del 2692° Natale di Roma.
L’inaugurazione si tenne tre anni dopo, nel 1942.
Lungo 222 metri e
largo 30, compresi i due marciapiedi di 3,90 metri ognuno, il ponte
è rivestito in travertino di
Tivoli e decorato alle testate da quattro cippi – anch’essi in
travertino - con altorilievi di diversi scultori: il toscano Vico
Consorti, Ercole Drei, Domenico Ponzi e Oddo Valenti. Vi sono
narrati episodi della grande guerra che si sono svolti su grandi
fiumi italiani: l’Isonzo, il Tagliamento, il Sile e l’Adige.
di
Antonio
Venditti
3 settembre 2016
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