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Commemorazione a villa Glori
Omaggio ai fratelli Cairoli
 

 

Anche quest’anno, al piazzale del Mandorlo di villa Glori, presso la Colonna commemorativa, si è tenuta la commemorazione del fatto d’arme occorso il 23 ottobre 1867 durante la Campagna Nazionale dell’Agro Romano, che si concluse con la battaglia di Mentana tra gli uomini di Garibaldi e i franco-pontifici.
Lo scontro di villa Glori avvenne fra preponderanti forze pontificie e 78 garibaldini che tentavano di entrare in Roma per suscitarne l’insurrezione armata, agli ordini di Enrico Cairoli. I garibaldini avevano iniziato la discesa lungo l’Aniene su due imbarcazioni con fucili a bordo. Il loro piano prevedeva il sequestro di un rimorchiatore che risaliva il fiume agganciando le barche dei pescatori, con il quale sarebbero potuti entrare a Roma. La gendarmeria, però, avvertita da una soffiata, aveva impedito l’uscita del rimorchiatore sia il 22 che il 23 ottobre. Le camicie rosse attesero notizie da Roma, poi, all’alba, cominciarono a salire la collina, fino ad arrivare alla vigna Glori, dove Enrico Cairoli si preparò a una disperata resistenza. Poche ore dopo arrivò una compagnia di militari pontifici, nutrita e ben armata.
Il conflitto che ne seguì fu terribile. Al disperato valore dei volontari si contrappose la spietata ferocia dei pontifici, nel clima di forte tensione emotiva causato dall’attentato del giorno precedente alla caserma Serristori. Enrico cadde colpito a morte, Giovanni fu ferito gravemente, ma riuscì a raggiungere la casa del vignaiolo, dove, insieme con altri compagni, poté ricevere le prime cure. Gli assalitori furono costretti a retrocedere, spaventati dall’audacia dei volontari e convinti che questi fossero solo l’avanguardia di un corpo si spedizione assai più nutrito. Quando tornarono, in forze, trovarono solo i feriti e quei pochi che erano rimasti con loro.
Giovanni fu fatto prigioniero, ma liberato il 7 dicembre. Rientrò a Pavia, sua città natale, dove fu eletto consigliere comunale. Ma le ferite subite avevano irrimediabilmente compromesso la sua salute: morì l’11 settembre del 1869 ad appena 27 anni.
La cerimonia è stata organizzata dall’Istituto internazionale di Studi “Giuseppe Garibaldi”, dai Garibaldini per l’Italia e dall’Associazione nazionale garibaldina.
Sono intervenute Autorità militari e civili, Associazioni d’Arma, Associazioni Risorgimentali della Capitale, studenti e insegnanti di alcuni Istituti di istruzione.
La Banda musicale del Corpo della Polizia Municipale di Roma Capitale ha eseguito gli inni risorgimentali e di rito.
Il picchetto armato fornito dal Reparto della Cavalleria “Lancieri di Montebello” ha reso gli onori militari.

 

di Cinzia Dal Maso
29 ottobre 201
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