Retrospettiva
al Complesso del Vittoriano
L’arte grandiosa di Mario
Sironi

Una grande retrospettiva su Mario Sironi, uno dei principali maestri
del Novecento italiano, è ospitata al Complesso del Vittoriano fino
all’8 febbraio 2015.
L’attività dell’artista è stata ricostruita attraverso 90 dipinti,
oltre a bozzetti, riviste, e un importante carteggio con il mondo
della cultura a lui contemporanea. Si parte dalle creazioni
giovanili per arrivare a quelle degli ultimi giorni, ripercorrendo
tutte le stagioni della sua pittura: dagli esordi simbolisti al
momento divisionista, dal periodo futurista a quello metafisico, dal
Novecento Italiano alla pittura murale fino alle opere secondo
Dopoguerra.
Sironi è stato uno dei più originali pittori italiani, nonché tra i
più rappresentativi della sua epoca, come testimonia la stima di cui
godeva presso i colleghi. Diceva di lui Picasso: “Avete un grande
Artista, forse il più grande del momento e non ve ne rendete conto”.
In esposizione anche le opere monumentali di Sironi, come “Il
lavoratore” (1936) e “L’Impero” (1936), perché, come spiega la
curatrice Elena Pontiggia, “la grandiosità di quella che, non per
caso, è chiamata Città Eterna influenza profondamente la sua
concezione dell’arte. L’ideale della Grande Decorazione che Sironi
coltiva negli anni trenta si forma in lui ben prima di quegli anni
(e ben prima del fascismo), guardando l’Arco di Tito e il Colosseo,
la basilica di Massenzio e la Colonna Traiana, il Pantheon e le
Terme di Caracalla, gli affreschi di Raffaello e di Michelangelo”.
Nel Catalogo edito da Skirà sono presenti saggi di Maria Stella
Margozzi, Lea Mattarella, Roberto Dulio, Luigi Cavallo e Virginia
Baradel.
di
Alessandro Venditti
16 ottobre 2014
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