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Sir Denis Mahon e l’arte italiana del Seicento
Da Guercino a Caravaggio

 

 

Il grande collezionista e storico d’arte sir Denis Mahon è stato il principale promotore in Gran Bretagna della rinascita e dell’interesse per il Barocco italiano.
Come sostiene Nicholas Penny, direttore della National Gallery di Londra, “quella di Sir Denis Mahon è la collezione privata più pubblica che esista”: il suo grande senso civico l’ha portato a donare tutte le sue opere a istituzioni pubbliche per renderle fruibili dal maggior numero possibile di persone.
A questa importante figura di mecenate dei nostri tempi la Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Barberini, in collaborazione con la soc. Beni Culturali e con il sostegno di The Sir Denis Mahon Charitable Trust, dedica una grande mostra, al tempo stesso un omaggio di ampio respiro alla grande stagione del Barocco.
Il progetto, a cura di Mina Gregori, è realizzato con la collaborazione del Trustee della Fondazione Mahon e con il sostegno scientifico di Anna Coliva, direttrice della Galleria Borghese, e di Serjei Androsov, direttore del Dipartimento dell’arte europea occidentale dell’Hermitage Museum.
La mostra è stata concepita dallo stesso Mahon che già nel 2009 aveva manifestato il desiderio di festeggiare i suoi 100 anni assieme ai dipinti che lo avevano accompagnato nel corso della sua vita, radunando almeno parte dei capolavori che aveva collezionato e donato alle più prestigiose istituzioni internazionali, oltre ad alcune eccezionali attribuzioni e scoperte fatte.
Partendo dallo studio del Guercino, Mahon ha proposto in una nuova e più convincente luce la pittura bolognese alle soglie del Seicento e ha condotto pioneristiche scoperte su Caravaggio e su Nicola Poussin.
Accanto a dipinti provenienti dalla sua collezione e lasciati a importanti istituzioni museali, la mostra fa il punto sulle scoperte e gli studi condotti da Mahon sull’arte del Seicento italiano, alla cui rivalutazione in campo internazionale ha contribuito in maniera decisiva. In molti casi, gli studi di sir Denis Mahon hanno consentito l’attribuzione dei dipinti e spiegato il “modus operandi” di alcuni artisti, fra cui Caravaggio, di cui la mostra presenta alcuni capolavori.
Il catalogo della mostra include diversi studi sull’opera di Caravaggio oltre che un saggio di Mina Gregori sul rapporto fra Mahon e Roberto Longhi e sul folto carteggio fra i due storici dell’arte.
La mostra intende valorizzare, inoltre, un nutrito gruppo di opere provenienti dalle aree del terremoto emiliano del 2012 e che furono conosciute ed amate da Sir Denis Mahon negli anni dei suoi viaggi in Italia.
“Da Guercino e Caravaggio. Sir Denis Mahon e l’arte italiana del XVII secolo” rimarrà a Palazzo Barberini fino all’8 febbraio 2015.

 

di Alessandro Venditti
30 ottobre 2014

© Riproduzione Riservata

 


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