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Al Complesso del Vittoriano con ingresso libero

"1924-2014. La Rai racconta l’Italia"

Con sessanta anni di televisione e novanta di radio, la Rai ha cambiato gli italiani con immagini, simboli e voci, da quell’ormai lontano 27 agosto 1924 che ha visto l’atto costitutivo dell’Unione Radiofonica Italiana.

Al Complesso del Vittoriano la mostra "1924-2014. La Rai racconta l’Italia" ripercorre la storia dell’istituzione culturale più vicina alla gente attraverso spezzoni di programmi, filmati, telegiornali, annunci, servizi, programmi, quiz, tribune politiche, documenti d’archivio, fotografie d’epoca, opere d’arte, copioni e testimonianze manoscritte.

L’esposizione - curata da Costanza Esclapon, direttore Comunicazione e Relazioni Esterne della Rai, Alessandro Nicosia, presidente di Comunicare Organizzando e di Barbara Scaramucci, direttore di Rai Teche - si avvale della collaborazione di Piero Angela, Piero Badaloni, Andrea Camilleri, Bruno Pizzul, Arnaldo Plateroti, Emilio Ravel, Marcello Sorgi, Bruno Vespa e Sergio Zavoli.

Il percorso espositivo è introdotto da una selezione di costumi di scena. Al settore di presentazione dal titolo "la Rai: una bella impresa italiana", seguono 8 sezioni tematiche.

Postazioni interattive permettono di consultare contributi audio-video e programmi integrali di Rai Teche e del Centro Produzione Rai di Roma.

Una sezione a parte, curata da Marcello Sorgi, è dedicata alla storia della Radio narrata dalla voce dei protagonisti, con molti materiali inediti. Nove postazioni tematiche interattive offrono una selezione di programmi radiofonici, cimeli come l’Uccellino dei programmi radio e documenti, tra cui il libretto contenente le "Norme per la redazione di un testo radiofonico", scritto da Carlo Emilio Gadda nel 1973.

Non poteva mancare un set televisivo degli anni Settanta, ricostruito con la collaborazione del Museo della Radio e Televisione di Torino. Tra le curiosità, i bozzetti originali dei costumi per "Giovanna, la Nonna del Corsaro Nero", tavole illustrate con i personaggi per "I quattro moschettieri" di Nizza e Morbelli, i giochi in scatola dei quiz televisivi, il copione manoscritto originale del film di Ermanno Olmi "L’albero degli zoccoli" (1978) e il Leone d’Oro 2013 vinto a Venezia da Gianfranco Rosi con il film "Sacro GRA".

A chiusura del percorso espositivo una sezione documenta l’attività del Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica della Rai, dalle origini della progettazione al futuro della tecnologia.

L’organizzazione generale e la realizzazione della mostra sono di Comunicare Organizzando, il catalogo è pubblicato da Skira/Nuova Eri.

Fino al 30 marzo 2014, con ingresso gratuito.

di Alessandro Venditti
30 gennaio 2014

© Riproduzione Riservata

 


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