Gli
scavi all’Isola Sacra non cessano di riservare sorprese. Continuano i rilievi
nel luogo dove dovrebbe essere realizzato il nuovo ponte della Scafa. Qui nella
scorsa primavera era stato ritrovato il relitto di una nave romana, chiamata
"Isola Sacra 1", e ora è tornata alla luce una seconda imbarcazione, più grande
della prima e al di sotto di questa. Per il momento è riemersa dalla terra solo
parte della fiancata meridionale per una lunghezza di 14 metri. Secondo quanto
ha comunicato la Soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Roma, alcuni
elementi strutturali rivelano l’eccezionalità di un ritrovamento che certo
arricchirà le conoscenze in fatto di costruzione navale di epoca romana.
Straordinaria anche la conservazione della nave, dovuta alla particolare natura
argillosa del terreno.
Intanto i rilievi
effettuati dagli archeologi hanno permesso di stabilire che la prima nave ha
caratteristiche che la rendevano adatta alla navigazione fluviale e marittima,
con scafo a guscio portante e una estremità "a specchio", ossia piatta. La
tecnica di costruzione era quella detta a tenoni e mortase, un particolare
sistema di incastro delle assi portanti.
Le navi – forse
spiaggiate in seguito a una forte tempesta - si trovavano presso cospicui resti
di strutture portuali, tra cui un lungo molo del II – III secolo a.C., lungo
l’antica linea di costa, arretrata di almeno 4 chilometri rispetto a oggi.
Un’altra struttura muraria potrebbe essere identificata con la base dell’antico
Faro del porto.