Piazza
Nicosia, tra via di Monte Brianzo e via della Scrofa, costituisce un esempio
significativo degli sventramenti che a partire dal 1935 modificarono l’assetto
urbanistico di parte del rione Campo Marzio.
Per la nuova piazza
vennero effettuate varie demolizioni tra cui il Collegio dei Padri Somaschi, o
Clementino, trasferito sotto il pontificato di Clemente VIII (1591-1605)
nell’edificio gia sede dell’arcivescovo di Nicosia – che diede il nome della
piazza - rinnovato da Giacomo Della Porta nel 1595-1605. Nel 1749 lo stabile
venne ampliato con la demolizione di alcune casette attigue. Nel 1875 passò al
Demanio e fu adibito a Collegio Nazionale Vittorio Emanuele III. Nel 1936-38
venne demolito. Con il palazzo del Clementino, scomparve la cappella decorata da
Carlo Fontana con pregevoli stucchi. Scomparve anche la casa all’angolo con via
di Monte Brianzo, nella quale aveva alloggiato Mozart, che vi compose la sua
tredicesima sinfonia.
Il progetto
urbanistico di Marcello Piacentini comprese anche l’abbattimento della torre di
monte Brianzo e della chiesa dedicata a San Gregorio dei Muratori.
Nella zona si
teneva il mercato del legname per la vicinanza con lo scalo sul fiume.
Gli attuali edifici
sulla piazza, con rivestimento in travertino, rispettano la posizione di quelli
precedenti, mentre il punto di congiunzione è caratterizzato dalla presenza di
un semplice, stretto e slanciato arco che si sviluppa notevolmente in altezza
per i molti piani soprastanti, tanto da costituire un tutt’uno con l’ampio
edificio- fondale della piazza. L’arco dà accesso al lungotevere attraverso via
dei Somaschi.