A tavola con
gusto...romano |
Un piatto a
rischio estinzione:
gli spaghetti con le telline
Uno
dei piatti più caratteristici della costa laziale rischia di cadere nel
dimenticatoio. Si dovrà dire addio ai gustosissimi spaghetti con le telline, se
non si potrà ottenere una deroga al regolamento comunitario mediterraneo. Dal
primo giugno, infatti, sono entrate in vigore le nuove norme per la pesca: le
draghe per la cattura dei bivalvi non possono essere usate a meno di 0,3 miglia
dalla costa, rendendo di fatto impossibile la raccolta di telline e cannolicchi
e mettendo in pericolo il lavoro di circa 3 mila persone, impegnate su un
migliaio di pescherecci.
Per il momento, si
può provare a sostituire le telline con le vongole, anche se non è proprio la
stessa cosa, seguendo la ricetta di Aldo Fabrizi. " Scallate
a secco un chilo de telline, / appena che so' aperte e so' scolate, / staccatele
dar guscio (che buttate) / e dateje tre o quattro sciacquatine./
Friggete l'ajo a fette fine fine / cor foco basso, quanno so' indorate, /
mettete le telline e ce schiacciate / un paro d'alicette senza spine./
C'è chi le fa cor sugo; / a me me pare che questa sia 'na giunta negativa,
/ perchè je leva quell'odore de mare. / Però p'avè 'st'odore c'è 'no scoio, si
nun se pesca a un mijo da la riva / l'odor de mare ... puzza de petroio".
Per quattro persone
possono bastare mezzo chilo di spaghetti e un chilo di telline (o vongole). Se
si vogliono fare con il sugo, occorrono duecento grammi di pomodori pelati o
freschi, da buttare in un tegame dove si è messo a soffriggere leggermente uno
spicchio d’aglio in un paio di cucchiai di olio extravergine d’oliva. Quando il
sughetto è quasi pronto, si aggiungono le telline aperte sul fuoco e sgusciate,
prezzemolo tritato, sale e peperoncino.
La pasta va cotta,
come al solito, in abbondante acqua salata e scolata al dente.
di
Cinzia Dal Maso
06
luglio 2010 |
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