Ogni sabato a Tivoli visite guidate e gratuite del sito archeologico
Lo scavo e le meraviglie del Santuario di Ercole
di Antonio Venditti

Eretto su un costone affacciato sull’Aniene tra il II e il I secolo a.C., il santuario di Ercole vincitore costituisce la più straordinaria testimonianza dell’importanza raggiunta da Tivoli, l’antica Tibur, in epoca romana. Si trovava a circa 300 metri dalle mura urbane e oggi le poderose strutture si innalzano a poche decine di metri dalla Villa d’Este.

La tecnica edilizia e in generale la grandiosità del progetto inseriscono il santuario nel quadro di un’architettura che generò complessi cultuali eccezionali nell’Italia centrale, come quelli di Palestrina, Terracina e Nemi. Il santuario tiburtino, però, si distingue per estensione - tre ettari su quattro piani - e per la spregiudicatezza di alcune delle soluzioni tecniche adottate. Alla semplicità planimetrica dell’area sacra, caratterizzata da portici a due ordini su tre lati, aperta verso Roma e impegnata nella parte centrale dall’edificio di culto e da un teatro, fa riscontro lungo il lato settentrionale un articolato organismo di sostruzioni a carattere commerciale che inglobò un tratto della Via Tiburtina. Il santuario, infatti, rivestiva un ruolo economico non meno importante di quello religioso. Le vicende successive all’abbandono della struttura come luogo di culto sono la causa della sua mancata conoscenza e della sua esclusione dai normali percorsi turistici. Le straordinarie dimensioni degli ambienti disposti lungo la strada e la cospicua presenza d’acqua favorirono il loro precoce riutilizzo per attività manifatturiere e industriali, che alterarono le strutture ma nell’insieme le salvaguardarono.

Sul tempio si impiantò un edificio di culto cristiano mentre in tutta l’area sacra meridionale i resti furono nascosti da un consistente interro funzionale alle coltivazioni. Così l’originaria funzione del complesso, progressivamente frazionato per le nuove esigenze, venne dimenticata. I resti dei portici e gli ambienti lungo la strada sono sopravvissuti incastonati nelle strutture industriali, dando al monumento un fascino del tutto insolito.

Restituito alla sua reale identità nella metà del XIX secolo e definitivamente acquisito dal demanio alla fine degli anni Settanta del secolo scorso, il santuario sta lentamente tornando alla luce con una serie di campagne di scavo che, dal 1983, hanno evidenziato il teatro e parte del portico del secondo ordine a sud del tempio, con la fronte di un edificio finora ignoto.

Nell’ambito di un progetto di riqualificazione e fruizione del teatro finanziato dai fondi del Gioco del Lotto e diretto dalla direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici del Lazio, di concerto con la Soprintendenza per i Beni archeologici del Lazio, è in corso da alcuni mesi una campagna di indagini con risultati notevoli: è stato individuato il rivestimento in blocchi modanati del basamento lungo tutto il margine meridionale del tempio, mentre una serie di saggi ha consentito di circoscrivere alcune strutture che testimoniano una fase precedente al teatro. Notevoli i rinvenimenti di sculture e frammenti architettonici che documentano la magnificenza dell’organismo, testimoniata anche dagli autori antichi.

I risultati ottenuti hanno indotto il Ministero per i Beni e le Attività Culturali a organizzare mostra eccezionale che ogni sabato dalle 10.30 alle 13 (prenotazione obbligatoria allo 0774.330329) porterà gratuitamente il visitatore all’interno del cantiere di scavo e, quindi, nell’area sacra del grande complesso: un’iniziativa che si propone di restituire il monumento al panorama dei grandi santuari laziali, inserendolo nei percorsi turistici di grande attrattiva che interessano la città di Tivoli e il suo territorio.

L’obiettivo della mostra "Santuario di Ercole Vincitore. Il cantiere, lo scavo, le meraviglie" è condurre il pubblico, in modo suggestivo e assolutamente non convenzionale, attraverso un luogo in continua trasformazione, in cui il lavoro e l’energia di restauratori, archeologi e tecnici stanno riportando alla luce la specificità e le molteplici stratificazioni che hanno interessato il sito nel corso dei secoli. Il visitatore sarà accompagnato da una serie di pannelli illustrativi e avrà l’occasione di immergersi totalmente nell’atmosfera di sfida e curiosità che è alla base di un ambizioso progetto di restauro e riqualificazione come questo. Saranno inoltre organizzate iniziative collaterali mirate alla conoscenza dell’intero complesso monumentale.

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