Terminato il restauro promosso dall’associazione Abitanti Centro Storico
La statua dell’abate Luigi è ritornata a nuova vita
di Cinzia Dal Maso

E’ tornato a osservare con aria un po’ sorniona i passanti dal suo angolo di largo Vidoni, su un fianco della chiesa di Sant’Andrea della Valle: è l’abate Luigi, la scultura tardo romana raffigurante un personaggio maschile vestito di toga, il cui restauro conservativo è stato promosso dall’associazione Abitanti Centro Storico d’intesa con l’assessorato alle Politiche culturali e della Comunicazione e la sovrintendenza ai Beni culturali del comune di Roma. E’ una delle "statue parlanti" della città eterna, così chiamate perché il popolo romano le utilizzava per appendervi brevi messaggi anonimi di protesta o di denuncia, le "pasquinate". La statua deve forse il suo nome alla somiglianza con un sacrestano della vicina chiesa del Sudario, famoso per le sue battute pungenti.

L’abate Luigi versava da tempo in condizioni piuttosto precarie. La testa, rubata e sostituita più volte, era inserita malamente e stuccata con cemento o malta resinosa. Le parti aggettanti erano ricoperte di guano di uccelli e fortemente dilavate. Macchie puntiformi, risultato di attacchi biologici, ricoprivano tutte le superfici, a causa della lunga permanenza all’aperto in un’area caratterizzata da un intenso traffico veicolare. Per giunta, la scultura era difficile da vedere, assediata com’era dalle auto in sosta selvaggia. Ilo restauro è stato eseguito dall’Ati Ghia-Equilibrarte, sotto la direzione tecnico scientifica della sovrintendenza comunale.

Pulite le superfici, trattati con antiossidanti gli elementi metallici, si è proceduto alla disinfezione, all’eliminazione di vegetazione e al consolidamento. Una stuccatura ha eliminato fessurazioni o piccole parti mancanti, mentre l’equilibratura cromatica delle superfici è stata eseguita ad acquerello. Infine, tutta la superficie è stata coperta con una patina protettiva. Durante il restauro, inoltre, sono emersi importanti elementi per la datazione dell’opera, ancora in corso di studio.

La presentazione del restauro ha coinciso con una piccola novità: una micro isola pedonale che da oggi in poi impedirà il posteggio delle auto davanti all’abate Luigi e davanti al convento annesso alla chiesa di Sant’Andrea della Valle.

L’iniziativa dell’associazione Abitanti Centro Storico, costituitasi nel 1992 senza fini di lucro, non si esaurisce qui: sono in tutto quattro le "statue parlanti" interessate dal restyling. Il progetto preliminare è stato elaborato da un’associata, la dott.ssa Giulia Ghia, storica dell’arte e restauratrice professionista, che ha nesso a disposizione gratuitamente le sue competenze.

Il 5 agosto ha preso il via il restauro del Facchino di via Lata, una fontanella raffigurante un facchino dell’università degli Acquaioli, in costume cinquecentesco, con in mano una piccola botte, che lascia cadere l’acqua in una vaschetta sottostante. Qualcuno ne attribuisce la realizzazione nientemeno che a Michelangelo, ma più probabilmente l’opera fu eseguita su disegno di Jacopino del Conte, proprietario dell’edificio su cui il Facchino si trovava in origine. Anche la vista di questa fontanella è perennemente rovinata da auto e motorini posteggiati.

Intanto proseguono i lavori in piazza San Marco, alla statua di Madama Lucrezia, il colossale busto femminile proveniente dal tempio di Iside e forse raffigurante Faustina, moglie dell’imperatore Antonino Pio.

In autunno saranno attivati gli interventi alla più famosa delle quattro sculture, il Pasquino, un torso mutilo appartenente a un celebrato gruppo marmoreo della prima età ellenistica (III secolo a. C.), raffigurante Menelao che avanza a fatica sorreggendo il corpo di Patroclo, molto ammirato da Michelangelo. Si trova nella piazza che da lui prende il nome, a due passi da piazza Navona, fin dal 1501, quando il cardinale Oliviero Carafa lo sistemò a ridosso del proprio palazzo.

Le "statue parlanti" hanno costituito una delle tradizioni romane più importanti e originali, che non deve andare persa, ma che ha contribuito, in parte, al degrado delle sculture, soprattutto a causa della colla usata per affiggervi i fogli di protesta. Tra poco, però, grazie a Internet, sarà possibile a chiunque esprimere il proprio pensiero senza per questo imbrattare le povere statue: basterà collegarsi al sito www.statueparlantidiroma.it e fare tutte le affissioni virtuali che si desidera.

 

© 2003/2009  - Testo, foto, grafica e layout  sono di esclusiva proprietà di www.specchioromano.it

WWW.SPECCHIOROMANO.IT - Rivista telematica di Cultura
Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 224 / 2013 del 25 settembre 2013
Copyright 2003-2021 © Specchio Romano  - webmaster Alessandro Venditti

Contatore siti