Reduce
dal grande successo di pubblico riscosso al Festival della Versiliana, approda
finalmente a Roma "DUSE - D’ANNUNZIO. Ultima fermata Hotel Cavour Milano", uno
spettacolo tratto da un'idea di Angelo Gallo. Testo è di Barbara Amodio, la
regia di Angelo Gallo e Alessandro Bispuri.
Sarà possibile assistere alla
pièce che narra la tormentata storia d’amore di due grandi protagonisti della
cultura italiana, fino al 26 ottobre, al Teatro Arcobaleno, in via F. Redi 1/a,
ogni giovedì, venerdì, sabato alle ore 21 e la domenica alle 17,30.
D’Annunzio e la Duse si
frequentarono tra il 1894 e il 1904, con alterne vicende. A lei il poeta
dedicherà alcune delle sue opere più belle, la "Francesca da Rimini", "La
Pioggia nel Pineto" e il romanzo autobiografico "Il Fuoco".
Partendo dai pochi carteggi
tra il Vate e una delle più grandi attrici italiane di tutti i tempi, scampate
miracolosamente alla distruttiva gelosia di Enrichetta, figlia della Duse,
ricercando con pazienza certosina tra le cronache mondane dell’epoca, l’opera
riesce a far rivivere le emozioni di un legame morboso e sublime.
Il pubblico viene introdotto
in un mondo delicato e immortale, grazie a un viaggio attraverso la carne e
l'anima.
A evocare questo legame oltre
l'umana misura è Lady Chapmann, amica fedele di D'Annunzio, narratrice della
catarsi dei due amanti che rivivono e osservano sulla scena un amore smisurato,
oscillante fra vita e arte, fra sogno e realtà, fatto com’era di estasi e di
crisi, di rotture e di riappacificazioni.
A settanta anni dalla morte,
Gabriele D’Annunzio si materializza sul palcoscenico grazie al’interpretazione
di Gianluigi Pizzetti e rivive il suo idillio con la divina Eleonora Duse,
incarnata da Barbara Amodio.
Se note sono le vicende
esteriori rimangono misteriosi i meccanismi interni, ma affascinante è la
testimonianza di una devozione reciproca: eroica nella Duse; tardiva, ma non
meno intensa nel poeta che cercherà lei sul letto di morte.
Due anime che nel silenzio si
inseguono senza mai incontrarsi dando voce ai loro pensieri attraverso
ipotetiche corrispondenze: lettere e telegrammi che riemergono dal passato per
dare voce ai due amanti, legati oltre il limite dell’umana esistenza. Sarà
proprio la morte della Duse, infatti, a rafforzare nel poeta un amore fatto di
spirito e arte.
Lo spettacolo si inserisce
nell’ambito della campagna promossa dal Comune di Roma "Un abbonamento per
tutti", progetto speciale Teatro 2008/9.