Una
mostra d’arte con materiali archeologici, ecco la sfida di "La forza del Bello.
L’arte greca conquista l’Italia", curata da Salvatore Settis con Maria Luisa
Catoni, dal 29 marzo al 6 luglio prossimi nelle Sale e nelle Fruttiere del
Palazzo Te di Mantova. Oltre cento opere di straordinario impatto visivo, per lo
più sculture, provenienti da tutto il mondo e per la prima volta esposte
contemporaneamente, racconteranno la presenza dell’arte ellenica sul territorio
italiano, nodo di straordinaria importanza per gli scambi culturali dell’area
mediterranea.
Saranno esposti anche alcuni pezzi
recentemente tornati in Italia: due marmi dipinti restituiti dal J. Paul Getty
Museum di Los Angeles e il Vaso di Eufronio, dal Metropolitan di New York.
L’esposizione
si articolerà in tre sezioni. La prima, che abbraccia un arco temporale compreso
tra il VII e il II secolo a.C., illustrerà, oltre all’arte prodotta dalle città
greche dell’Italia meridionale e della Sicilia, quella importata dal territorio
ellenico anche da altri popoli della Penisola, principalmente gli etruschi.
La seconda parte sarà dedicata al
ruolo centrale giocato da Roma tra il III sec. a. C. e il IV sec. d. C. I
romani, infatti, non solo saccheggiarono e raccolsero opere d’arte greca, ma
attrassero numerosi artisti greci a lavorare in Italia. Un discorso a parte
meritano le copie delle opere più celebri che ornavano case, palestre e giardini
e conservano un indiscusso valore documentario. La terza sezione avrà per tema
la ricerca e riscoperta dell’arte greca dal Medioevo all’Ottocento: un lungo
cammino che dalla rinascita quattrocentesca del collezionismo di scultura antica
porterà alla distinzione degli originali dalle copie.
La mostra sarà corredata da un
catalogo edito da Skira e curato da Maria Luisa Catoni, con un saggio di
Salvatore Settis e scritti di autorevoli studiosi.