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Scoperte archeologiche da Cipro in mostra a Palazzo Caffarelli

"I profumi di Afrodite e il segreto dell’olio"

di Cinzia Dal Maso

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Antiche fragranze e penetranti essenze tornano a inebriare i nostri sensi e ci rituffano in un passato così lontano ma al tempo stesso così vicino e sempre pieno di sorprese. Così dall’isola greca in cui la tradizione collocava la nascita della più bella tra le dee arriva ai Musei Capitolini, nelle sale di Palazzo Caffarelli, la mostra "I profumi di Afrodite e il segreto dell’olio. Scoperte archeologiche a Cipro".

Fino al 2 settembre 2007, l’esposizione - promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche con il contributo del Centro di Archeologia Sperimentale "Antiquitates" di Blera e curata dall’archeologa del CNR Maria Rosaria Belgiorno in collaborazione con Pavlos Flourentzos, Direttore del Dipartimento delle Antichità di Cipro – offrirà un percorso attraverso circa 60 reperti provengono dal sito archeologico cipriota di Pyrgos, dove la Missione Archeologica dell’ITABC - CNR ha portato alla luce la più antica fabbrica di profumi mai trovata nell’area mediterranea. Si tratta di un enorme impianto industriale – un edificio di circa 4 mila metri quadrati – risalente all’inizio del II millennio a.C. L’operosa vita della comunità di Pyrgos si interruppe bruscamente intorno al 1850 a. C., quando un violento terremoto sorprese gli abitanti del villaggio e fece crollare le mura e i tetti su officine e laboratori. Agli archeologi che scavavano in questa Pompei cipriota, da un sottile strato di terra è riapparso un mondo perfettamente sigillato, da quasi quattromila anni in attesa di raccontare la sua incredibile storia, grazie ai vasi a alle suppellettili con cui al momento del cataclisma venivano prodotte le essenze profumate.

La presenza di un frantoio ha per la prima volta dimostrato che nell’estremo bacino orientale del Mediterraneo l’olio d’oliva non veniva prodotto a soli scopi alimentari ma anche come base per la produzione di antichi profumi.

Anfore, imbuti, brocche, pissidi, incensieri, bracieri, miscelatori e mortai, di cui 12 vetri e 5 alabastra, insieme a manufatti in ceramica e pietra, conducono i visitatori in uno straordinario e coinvolgente viaggio, in cui è anche possibile annusare 4 profumi preistorici ricreati appositamente per la mostra, sulla base di prove di archeologia sperimentale.

Tra gli oggetti più interessanti in esposizione, un apparato distillatorio, composto da 4 grandi vasi in terracotta, il primo esempio di alambicco della storia di cui sia stata provata la funzionalità attraverso una replica.

La mostra è completata da un elegante Catalogo (Gangemi Editore, 250 pagine, riccamente illustrato a colori), con foto e dettagli su tutti i reperti archeologici esposti. Un capitolo è dedicato alle schede delle specie officinali rinvenute nel sito preistorico di Pyrgos.

 

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