Il gusto amaro della dolce vita Gigliola Funaro fa un ritratto beffardo e surreale di un’epoca
Riscoprire la "Dolce Vita" e ripercorrere l’illusione di quegli anni di lussi e falsi miti attraverso un prezioso pentagramma di note: così Gigliola Funaro, cantante e attrice, ha pensato di portare in scena il sogno di una generazione cristallizzatosi nel celebre bagno della Ekberg nella Fontana di Trevi. La sua "Amara…DolceVita", in cartellone al Teatro Testaccio (Via Romolo Gessi, 8 – tel. 06.5755482) da martedì prossimo e fino al 10 ottobre, è un ritratto beffardo e surreale di quell’epoca. Sullo sfondo del grande boom economico, all’ombra del Cupolone, Stella, protagonista dello spettacolo, racconta la sua favola di provincialotta sbarcata nella Capitale per inseguire il miraggio della celebrità."L'obiettivo – spiega la Funaro – è quello di far conoscere a chi non le ha conosciute canzoni di compositori del calibro di Fiorenzo Carpi, per anni braccio destro di Strehler al Piccolo di Milano, oppure del compositore di musiche cinematografiche Piero Umiliani, di vari autori del cabaret milanese e addirittura di compositori di musica contemporanea come Gino Marinuzzi jr, senza dimenticare brani oggi poco noti di parolieri d’eccezione come Moravia e Bontempelli." Abbinato alla messinscena, per avvicinare i ragazzi alle melodie di quegli anni, è il premio "Giovani Chansonniers", diretto dalla stessa Funaro e dal regista Enzo Antonio Cicchino. Il concorso è aperto a tutti i ragazzi dai 13 ai 25 anni che vogliano scrivere una canzone (testo e melodia) ispirato allo spettacolo. Il lavoro più interessante verrà eseguito dal vivo nel prossimo recital di Gigliola Funaro. Tutti i brani (completi del nome, dell’indirizzo e dei recapiti telefonici del partecipante) vanno inviati per e-mail, entro e non oltre il 30 novembre 2004, all’indirizzo di posta elettronica: chansonniers2004@yahoo.it |
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