I diavoli del Pantheon

Volarono via dalla cupola

di Alessandro Venditti

 

Il Pantheon è forse il più bello tra i templi romani giunti sino a noi, certamente il meglio conservato. Le sue forme perfette furono progettate dall’imperatore Adriano, che ideò il grande pronao a colonne di granito e la gigantesca cella circolare coperta a cupola. L’interno è un capolavoro di armonia, il maestoso portale di bronzo è ancora quello originario ed il pavimento, anche se molto restaurato, conserva le qualità del marmo ed il disegno antichi. Eppure, chiunque entri nel Pantheon, prima di lasciarsi affascinare da tanta bellezza, alza gli occhi a guardare, incuriosito, il largo occhio aperto al centro della cupola, mentre una serie di domande si affolla sulle labbra. I custodi, stufi di dare a tutti le stesse risposte, hanno finito con l’appendere un cartello, dove si spiega che quando piove l’interno si bagna e l’acqua defluisce da alcuni fori sul pavimento. Secondo una leggenda, quando il tempio, il 13 maggio del 609, venne trasformato nella chiesa di Santa Maria ad Martyres, all’atto della solenne benedizione impartita da papa Bonifacio IV, mentre risuonavano le note del Gloria, schiere di diavoli, che da secoli vi abitavano indisturbati, piene di terrore, si sarebbero alzati in volo, per uscire in tutta fretta da quell’apertura e non tornare mai più.

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