Ricorda la conversione di Enrico IV
La colonna dell’abiura

Enrico IV, educato dalla madre al
calvinismo, per salire sul trono di Francia si era visto costretto a
tornare alla religione cattolica. Il sovrano aveva inviato a Roma,
con il titolo di plenipotenziari, i cardinali Arnaldo D’Ossat e
Iacopo Davy Du Perron, incaricati di trattare le condizioni della
sua riconciliazioni con la Chiesa, sancita da una solenne cerimonia
di abiura, che si tenne a Roma il 17 settembre del 1595, durante il
pontificato di Clemente VIII (1592-1605).
Nell’atrio della basilica San Pietro,
le cui porte erano chiuse, fu realizzata una ricca tribuna, con un
trono coperto da arazzi e preziose tappezzerie, su cui si assise il
Papa. I due cardinali francesi, a capo scoperto e con espressione
umile e supplicante, baciarono i piedi di Clemente VIII, quindi
pronunciarono l’abiura a nome del loro re e accettarono le
condizioni dettate dalla corte di Roma.
A questo punto Clemente li fece
stendere al suolo, prese una verga e li colpì tre volte in onore
della Santissima Trinità. Poi mise un piede sul loro collo e mentre
i preti intonavano il Miserere, alla fine di ogni versetto tornava a
colpire le spalle dei malcapitati, che, a quanto pare, portarono per
diverse settimane i segni di questo trattamento, che invece doveva
solo ricordare l’uso romano di liberare gli schiavi.
L’anno seguente il francese Charles
Anisson – a memoria dell’abiura – fece erigere davanti all’Ospedale
di Sant’Antonio del Fuoco – all’altezza dell’attuale via Carlo
Alberto - una colonna con il fusto a forma di cannone e sormontata
da una croce, poggiata su un basamento quadrato in marmo bianco. Nel
1746 Benedetto XIV la fece restaurare e trasferire nel cortile sulla
destra di Santa Maria Maggiore, dove si trova ancora oggi.