Per celebrare
l’anniversario, ieri mattina è stata deposta una corona d’alloro ai piedi del
piccolo monumento – opera di Amleto Cataldi – posto nel 1929 all’inizio di via
dei Delfini, a fianco della chiesa di Santa Caterina dei Funari, sulla parete
della casa in cui il poeta era nato il 31 gennaio del 1860.
Sotto al busto del
poeta, affiancato da due putti nudi, si legge la dedica: "Al poeta Giggi
Zanazzo / che dell'anima popolare romana / seppe esprimere il riso e la
tenerezza / con accenti d'arte non perituri / i concittadini memori / XXXI
GENNAIO MCMXXIX XVII E.F.".
Alla breve ma
commovente cerimonia hanno partecipato parenti e pronipoti di Zanazzo, il
Comitato per la celebrazione del Centenario, Federico Mollicone, presidente
della Commissione Cultura, Comunicazione e Politiche giovanili di Roma Capitale,
Maria Pia Partisani, presidente dell’Associazione culturale "Roma e i suoi
saperi", alunni della scuola media Salvatori e molti appassionati della storia
più genuina della nostra città. L’evento è stato rallegrato dalla Banda della
Polizia Municipale che ha eseguito alcune marce e il Canto degli Italiani.
Mollicone ha letto il messaggio inviato dall’allora sindaco di Roma Nathan
all’indomani della scomparsa di Zanazzo e ha spiegato che la cultura popolare è
una cultura alta, degna di essere portata anche nelle scuole.
Maria Pia Partisani
ha ricordato l’impegno profuso in questi ultimi due anni dal Comitato per dare a
Zanazzo il posto che merita nel Pantheon dei grandi poeti romaneschi.