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Sostavano nei luoghi più frequentati dai passanti

I mendicanti nell’antica Roma

Certo erano meno di quelli dei nostri giorni, ma i mendicanti si vedevano un po’ in tutte le città dell’Impero romano. Le testimonianze del passato ci parlano soprattutto di quelli di Roma e dintorni.

Sostavano per lo più presso l’ingresso dei templi, sui ponti e alle porte cittadine: tutti luoghi molto frequentati, dove i passanti non li potevano evitare.

Alcuni erano senza tetto e sedevano vestiti di miseri stracci sui bordi delle strade, tendendo la mano ai passanti per ricevere un pezzo di pane o una moneta. Avevano accanto i loro poveri averi e qualche volta anche un cane. Qualcuno raccontava la storia della sua rovina, magari attraverso un quadretto con un naufragio o, come riporta Marziale, mostrando alcuni relitti del proprio naufragio.

Sappiamo che una sorta di colonia di poveri era concentrata ad Ariccia, intorno al santuario di Diana, dove la via Appia era in salita. I carri in transito, costretti a rallentare, erano subito circondati da questi derelitti che chiedevano l’elemosina ai passeggeri. Giovenale riferisce che mandavano baci con le mani a chiunque donasse loro qualcosa.

Nell’antica Roma non esistevano politiche sociali di sostegno agli handicappati, molti dei quali, impossibilitati a lavorare, finivano per chiedere la carità. Non mancavano nemmeno i simulatori, che fingevano qualche menomazione fisica per suscitare la pietà dei passanti.

C’era poi anche un particolare tipo di mendicanti professionisti: i filosofi cinici, che chiedevano l’elemosina per libera scelta di vita.

di Alessandro Venditti

26 ottobre 2010

 

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