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A tavola con gusto...romano

Un piatto della vigilia di Natale,
le ciriole con i piselli

Sulle tavole delle nostre nonne era un pesce piuttosto frequente e abbastanza economico, d’obbligo nel cenone della vigilia di Natale: sono le ciriole, le piccole anguille che si pescavano nelle acque del Tevere e che probabilmente si pescherebbero ancora, se fosse consentito. Oggi si possono tranquillamente sostituire con le più sicure anguille del lago di Bolsena, o con le "inguille di Comacchio", come le chiamava Giuseppe Gioachino Belli. Le anguille vanno decapitate, private delle interiora, tagliate a pezzi lunghi circa 5 centimetri, sciacquate con cura e asciugate con un canovaccio. In un tegame si mettono a rosolare nell’olio extravergine di oliva uno spicchio d’aglio e qualche cipollina novella tritati finemente e si fanno imbiondire, quindi si aggiungono i pezzi di anguilla e si fanno dorare. Si sfuma con un bicchiere di vino bianco secco, poi si mette nel tegame anche un cucchiaio di passata di pomodoro. Dopo qualche minuto si uniscono dei pisellini verdi sgranati (ne bastano mezzo chilo per un chilo di anguilla). La cottura deve proseguire a fuoco lento e tegame coperto, controllando sempre che il liquido non si asciughi troppo e aggiungendo, all’occorrenza, un mestolino di acqua calda.

di Cinzia Dal Maso

30 novembre 2010

 

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