A tavola con
gusto...romano |
Le ciambelle
cresciute,
per una vita più dolce
Dolci
e fragranti, da mettere assolutamente sulla tavola di Pasqua ma adatte a
qualsiasi periodo dell’anno: sono le ciambelle cresciute, diffusissime in
Ciociaria, ma entrate a far parte della tradizione culinaria romana. La
preparazione è molto semplice, occorre solo armarsi di un po’ di pazienza per la
lievitazione della pasta. Per fare un bel vassoio di ciambelle occorrono 6 uova,
un bicchiere di olio e uno di latte, una grattata di limone, un quadruccio di
lievito di birra e circa un chilo e mezzo di farina. Si fa intiepidire il latte
e vi si scioglie il lievito, che poi si aggiunge in una bacinella a tutti gli
altri ingredienti. Si può anche unire una manciata di uva sultanina ammollata e
strizzata. Si lavora ben bene l’impasto, fino a che si stacca dalle mani,
aggiungendo, se occorre, altra farina. Ora non resta che coprire la bacinella
con un canovaccio e metterla nel luogo più caldo della casa, lontana dalle
correnti d’aria. Se fa troppo freddo, si può scaldare leggermente il forno, poi
spegnerlo e metterla dentro. Il tempo della lievitazione varia a seconda della
temperatura e delle condizioni meteorologiche, da un paio d’ore a un’intera
notte. In ogni caso, il volume dell’impasto deve raddoppiare. A questo punto, si
ricavano le ciambelle prendendo una pallina d’impasto, bucandola al centro e
allargandola, quindi si dispongono sulle teglie foderate con la carta da forno.
Si spennellano con il rosso d’uovo battuto e si lasciano riposare per un altro
paio d’ore, finché la superficie non sarà bella tesa e omogenea. Si mettono nel
forno ben caldo e si fanno cuocere a 180 gradi per una decina di minuti, facendo
attenzione che non brucino sotto. Appena sono belle dorate si tolgono dal forno.
di
Cinzia Dal Maso
27 aprile 2010 |
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