La scultura di Paolo Annibali

Temi religiosi e civili espressi in bronzi e terrecotte

di Alessandro Venditti

 

Si è appena conclusa, al Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro, la mostra "Paolo Annibali. Opere (1997 – 2007), nella quale è stato presentato un numero cospicuo di sculture in bronzo e terracotta, oltre a bozzetti e studi preparatori.

Paolo Annibali, nato a San Benedetto del Tronto nel 1958, si dedica alla scultura muovendosi tra richiami religiosi e civili, riuscendo a vivere la realizzazione di un’opera come un atto fisico e liberatorio, che pesa fortemente e tempra nello spirito e segna nel corpo. Sentendo la responsabilità di chi ha in mano la materia da plasmare, destinata a superare l’ostacolo della morte per un suo anelito di immortalità, sa trovare nel mezzo espressivo un’occasione di crescita e necessità di consacrazione. Egli è uno dei protagonisti dell’arte sacra contemporanea, capace di guardare a Dio con la fedeltà del credente e la passione dell’artista, realizzando eleganti figure di Madonne, Santi e Angeli che invitano alla riflessione, al raccoglimento, alla preghiera. La sua narrazione, al tempo stesso, resta pragmatica, corposa, ancorata a ritmi terreni. E’ fatta di storie quotidiane, consueti meccanismi che accompagnano l’uomo nell’avvicendarsi delle ore, esprimendo i sentimenti della vita di tutti i giorni, scansioni di un senso del dovere che rende l’opera una coraggiosa accettazione del proprio destino. Le sculture di Annibali mantengono sempre una composta dignità, un’eleganza formale dischiusa in sensibilità.

La mostra è stata completata da un ricco catalogo edito da Skira, in cui sono inseriti, tra gli altri, contributi critici del Mons. Carlo Chenis, vescovo della diocesi di Civitavecchia-Tarquinia e docente straordinario presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Pontificia Salesiana, e di Flaminio Gualdoni, docente di storia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e una delle figure di maggior rilievo della critica d’arte contemporanea.

Tra le opere più importanti di Paolo Annibali sono la Porta della Misericordia (1997) per la chiesa di San Filippo Neri e la Porta dello Spirito Santo (1998) per la chiesa di San Pio X a San Benedetto del Tronto, le porte della chiesa Regina Pacis in Matelica (Macerata) del 2001, la Porta di San Giacomo Maggiore per la chiesa di San Jacopo in Pratovecchio (Arezzo), realizzata nel 2004 e i lavori eseguiti nella città di Fiesole, la Porta di San Giovanni Battista per la chiesa di San Giovanni Decollato del 2003 e l’ambone per la Cattedrale del 2007.

Due le opere di destinazione pubblica ideate per San Benedetto del Tronto, "Il mare, il ritorno" (2002), monumento ai caduti del mare nel porto della città e "Racconti di mare e di costa" (2002), fregio per la Capitaneria di Porto.

Attualmente lo scultore vive e lavora a Grottammare (Ascoli Piceno).

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