Sono
trascorsi ormai ottocento anni da quel giorno di giugno del 1208 nel
quale Innocenzo III, accompagnato da una solenne processione,
consacrava – in un’area strategica del Lazio Meridionale - l’altare
maggiore della nuova chiesa abbaziale di Fossanova, dedicata a Santa
Maria.
L’anniversario dello
storico evento è l’occasione per una serie di celebrazioni e di una
eccezionale mostra storico-artistica promossa dalla Presidenza e
l’Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio,
in collaborazione con l’Assessorato allo Sviluppo Economico,
Ricerca, Innovazione e Turismo della Regione Lazio, con la Direzione
Generale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio, con il
Comune di Priverno e con Rai Teche: le vicende dell’Abbazia di
Fossanova e del territorio circostante sono raccontate attraverso
momenti e suggestioni che fanno rivivere uno splendido patrimonio
monumentale ancora intatto. La realizzazione e l’organizzazione
dell’esposizione, ospitata dal Salone Centrale del Complesso del
Vittoriano, sono affidate alla società Comunicare Organizzando di
Alessandro Nicosia.
Il piccolo e
suggestivo borgo medievale di Fossanova, in provincia di Latina, nel
territorio comunale di Priverno, resta completamente racchiuso nella
affascinante cornice architettonica di uno dei più grandiosi
complessi monastici cistercensi d’Italia. L’incantevole scenario
medievale, scrigno di architetture, di arte e di storia, si staglia
da un lembo di pianura serrata fra le pendici dei monti Lepini e
Ausoni, solcata dal fiume Amaseno e proiettata verso la grande
pianura pontina e il mare di Terracina.
Il complesso
abbaziale, costruito a cavallo fra il XII e il XIII secolo, ha
segnato la fama e la fortuna di Fossanova. E considerato – insieme a
Casamari, in Ciociaria - il primo esempio dell’architettura
gotico-cistercense in Italia, segno tangibile della riforma di
Bernardo di Chiaravalle. Il monastero nacque in funzione
dell’esigenza di ricerca della spiritualità, come occasione
necessaria per l’attuazione dei tre impegni del monaco riformato di
Citeaux: il voto, l’isolamento e l’Opus Dei. La durezza della Regola
eliminò dalle chiese la rappresentazione della figura umana, sia in
pittura che in scultura e concepì la costruzione come un
tutt’organico ruotante attorno al chiostro. Fossanova, nata da tale
rigorosa applicazione di spirito e di materia, ebbe però il
grandissimo privilegio di ottenere le prestazione di grandi monaci
architetti, di eccellenti carpentieri e di autentici maestri della
pietra.
Il
sito di Fossanova ha delle origini ancora più lontane. Sono tuttora
visibili resti di un’antica villa romana già in gran parte sfruttata
dai monaci benedettini per la realizzazione, intorno al 529, della
prima struttura romanica, intitolata a Santo Stefano protomartire e
successivamente ampliata dai monaci cistercensi che, stabilitisi nel
luogo verso il 1135, trasformarono il complesso in un centro di
grande interesse spirituale e amministrativo, culturale e artistico.
Qui furono ospitati illustri personaggi, come Innocenzo III e
Tommaso D’Aquino, che vi trascorse gli ultimi anni della sua vita e
vi morì. L’abbazia, affidata ai Frati Minori Conventuali, oltre a
rappresentare ancora un punto di riferimento per la vita spirituale,
è attualmente un polo turistico importantissimo nel Lazio
meridionale, luogo di manifestazioni artistiche e culturali
organizzate in collaborazione con la comunità francescana dalla
Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Lazio,
dalla Regione Lazio, dal Comune di Priverno, dagli attuali
proprietari del borgo, da enti pubblici e associazioni private.
L’esposizione
ripercorre lo sviluppo di questo straordinario complesso monastico
attraverso un percorso ricco di documenti rari e preziosi, tra
reperti archeologici, mosaici di età ellenistica e romana, codici
miniati medievali con le lettere iniziali arabescate, reliquie,
ceramiche e manufatti di oreficeria: porta alla luce le origini
antiche del sito, illustra gli aspetti storici, religiosi, sociali,
artistici e architettonici dell’Abbazia di Fossanova dal XII secolo,
sottolineandone la grande influenza religiosa, politica e sociale
sull’intero territorio circostante, rievocando gli aspetti più
salienti della vita e del lavoro dei religiosi che vi abitavano e i
legami che essi avevano con il monachesimo cistercense in Italia e
in Europa.
Il
percorso espositivo è diviso in 4 sezioni: la prima, dal titolo
"Fossanova ieri, Fossanova oggi" è stata curata da Margherita
Cancellieri, professore aggregato di Topografia Antica
dell’Università La Sapienza. Comprende un corredo funerario dell’Età
del Bronzo composto da un’olla cineraria con coperchio, sei vasetti
miniaturistici, un coltello e un rasoio in bronzo, rinvenuto
casualmente nella cava Sibelco-Fossanova e attualmente al Museo
archeologico di Priverno. La seconda sezione, dedicata a "I
Cistercensi", è stata studiata da Marina Righetti, professore
ordinario di Storia dell’Arte Medievale de La Sapienza; la terza
sezione, "Rivivere l’Abbazia di Fossanova", è stata approfondita da
Giovanni Maria De Rossi, professore ordinario di Topografia
dell’Italia Antica all’Università di Salerno; l’ultima, sui "Piccoli
gioielli d’Italia" è a cura dell’Area Valorizzazione del Territorio
e del Patrimonio Culturale della Direzione Beni e Attività
Culturali, Sport per la Regione Lazio.
Al rigore scientifico
dell’esposizione si aggiunge un forte impegno divulgativo,
realizzato soprattutto grazie a un contributo video inedito di
Corrado Augias. Non mancherà nemmeno la presentazione di iniziative
e prodotti tipici sulla terrazza del Vittoriano, da parte dalla
Compagnia dei Monti Lepini, che da anni si occupa della
valorizzazione del territorio.
"E’ per noi – ha
spiegato Giulia Rodano, assessore alla Cultura, Sport e Spettacolo
della Regione Lazio – il primo tentativo di valorizzare a Roma una
delle perle del nostro territorio, trovando un equilibrio tra
precisione storico-artistica e comunicazione gradevole per un
pubblico vasto".
La mostra verrà
illustrata nel corso dell’Intervista possibile di "Questa è Roma!",
la trasmissione ideata e condotta da Maria Pia Partisani, in onda
ogni domenica dalle 9.30 alle 10.30 su Nuova Spazio Radio (88.150
Mhz).