Una mostra sul complesso monastico cistercense al Vittoriano

L’Abbazia di Fossanova compie ottocento anni

di Antonio Venditti

 

Sono trascorsi ormai ottocento anni da quel giorno di giugno del 1208 nel quale Innocenzo III, accompagnato da una solenne processione, consacrava – in un’area strategica del Lazio Meridionale - l’altare maggiore della nuova chiesa abbaziale di Fossanova, dedicata a Santa Maria.

L’anniversario dello storico evento è l’occasione per una serie di celebrazioni e di una eccezionale mostra storico-artistica promossa dalla Presidenza e l’Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio, in collaborazione con l’Assessorato allo Sviluppo Economico, Ricerca, Innovazione e Turismo della Regione Lazio, con la Direzione Generale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio, con il Comune di Priverno e con Rai Teche: le vicende dell’Abbazia di Fossanova e del territorio circostante sono raccontate attraverso momenti e suggestioni che fanno rivivere uno splendido patrimonio monumentale ancora intatto. La realizzazione e l’organizzazione dell’esposizione, ospitata dal Salone Centrale del Complesso del Vittoriano, sono affidate alla società Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia.

Il piccolo e suggestivo borgo medievale di Fossanova, in provincia di Latina, nel territorio comunale di Priverno, resta completamente racchiuso nella affascinante cornice architettonica di uno dei più grandiosi complessi monastici cistercensi d’Italia. L’incantevole scenario medievale, scrigno di architetture, di arte e di storia, si staglia da un lembo di pianura serrata fra le pendici dei monti Lepini e Ausoni, solcata dal fiume Amaseno e proiettata verso la grande pianura pontina e il mare di Terracina.

Il complesso abbaziale, costruito a cavallo fra il XII e il XIII secolo, ha segnato la fama e la fortuna di Fossanova. E considerato – insieme a Casamari, in Ciociaria - il primo esempio dell’architettura gotico-cistercense in Italia, segno tangibile della riforma di Bernardo di Chiaravalle. Il monastero nacque in funzione dell’esigenza di ricerca della spiritualità, come occasione necessaria per l’attuazione dei tre impegni del monaco riformato di Citeaux: il voto, l’isolamento e l’Opus Dei. La durezza della Regola eliminò dalle chiese la rappresentazione della figura umana, sia in pittura che in scultura e concepì la costruzione come un tutt’organico ruotante attorno al chiostro. Fossanova, nata da tale rigorosa applicazione di spirito e di materia, ebbe però il grandissimo privilegio di ottenere le prestazione di grandi monaci architetti, di eccellenti carpentieri e di autentici maestri della pietra.

Il sito di Fossanova ha delle origini ancora più lontane. Sono tuttora visibili resti di un’antica villa romana già in gran parte sfruttata dai monaci benedettini per la realizzazione, intorno al 529, della prima struttura romanica, intitolata a Santo Stefano protomartire e successivamente ampliata dai monaci cistercensi che, stabilitisi nel luogo verso il 1135, trasformarono il complesso in un centro di grande interesse spirituale e amministrativo, culturale e artistico. Qui furono ospitati illustri personaggi, come Innocenzo III e Tommaso D’Aquino, che vi trascorse gli ultimi anni della sua vita e vi morì. L’abbazia, affidata ai Frati Minori Conventuali, oltre a rappresentare ancora un punto di riferimento per la vita spirituale, è attualmente un polo turistico importantissimo nel Lazio meridionale, luogo di manifestazioni artistiche e culturali organizzate in collaborazione con la comunità francescana dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Lazio, dalla Regione Lazio, dal Comune di Priverno, dagli attuali proprietari del borgo, da enti pubblici e associazioni private.

L’esposizione ripercorre lo sviluppo di questo straordinario complesso monastico attraverso un percorso ricco di documenti rari e preziosi, tra reperti archeologici, mosaici di età ellenistica e romana, codici miniati medievali con le lettere iniziali arabescate, reliquie, ceramiche e manufatti di oreficeria: porta alla luce le origini antiche del sito, illustra gli aspetti storici, religiosi, sociali, artistici e architettonici dell’Abbazia di Fossanova dal XII secolo, sottolineandone la grande influenza religiosa, politica e sociale sull’intero territorio circostante, rievocando gli aspetti più salienti della vita e del lavoro dei religiosi che vi abitavano e i legami che essi avevano con il monachesimo cistercense in Italia e in Europa.

Il percorso espositivo è diviso in 4 sezioni: la prima, dal titolo "Fossanova ieri, Fossanova oggi" è stata curata da Margherita Cancellieri, professore aggregato di Topografia Antica dell’Università La Sapienza. Comprende un corredo funerario dell’Età del Bronzo composto da un’olla cineraria con coperchio, sei vasetti miniaturistici, un coltello e un rasoio in bronzo, rinvenuto casualmente nella cava Sibelco-Fossanova e attualmente al Museo archeologico di Priverno. La seconda sezione, dedicata a "I Cistercensi", è stata studiata da Marina Righetti, professore ordinario di Storia dell’Arte Medievale de La Sapienza; la terza sezione, "Rivivere l’Abbazia di Fossanova", è stata approfondita da Giovanni Maria De Rossi, professore ordinario di Topografia dell’Italia Antica all’Università di Salerno; l’ultima, sui "Piccoli gioielli d’Italia" è a cura dell’Area Valorizzazione del Territorio e del Patrimonio Culturale della Direzione Beni e Attività Culturali, Sport per la Regione Lazio.

Al rigore scientifico dell’esposizione si aggiunge un forte impegno divulgativo, realizzato soprattutto grazie a un contributo video inedito di Corrado Augias. Non mancherà nemmeno la presentazione di iniziative e prodotti tipici sulla terrazza del Vittoriano, da parte dalla Compagnia dei Monti Lepini, che da anni si occupa della valorizzazione del territorio.

"E’ per noi – ha spiegato Giulia Rodano, assessore alla Cultura, Sport e Spettacolo della Regione Lazio – il primo tentativo di valorizzare a Roma una delle perle del nostro territorio, trovando un equilibrio tra precisione storico-artistica e comunicazione gradevole per un pubblico vasto".

La mostra verrà illustrata nel corso dell’Intervista possibile di "Questa è Roma!", la trasmissione ideata e condotta da Maria Pia Partisani, in onda ogni domenica dalle 9.30 alle 10.30 su Nuova Spazio Radio (88.150 Mhz).

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