Nel
1866, per combattere la piaga del brigantaggio nelle regioni
meridionali dello Stato Pontificio, Pio IX dava vita a un nuovo
corpo ausiliare di riserva, formato inizialmente da 250
squadriglieri, divisi in 10 distaccamenti e arruolati nelle province
di Velletri e Frosinone. Si trattava di uomini che conoscevano
perfettamente il loro territorio ed erano in grado di muoversi
agevolmente in una zona in gran parte montagnosa.
Inizialmente non
avevano nemmeno una divisa, a parte il copricapo. Indossavano il
costume ciociaro, con ai piedi le caratteristiche ciocie, calzature
perfette per camminare su terreni impervi, ma che valsero loro il
soprannome di "zampitti", affibbiato dalla lingua pungente del
popolo romano.
Ricevevano
dall’Amministrazione pontificia l’armamento e una paga di 30 soldi
per ogni giorno di servizio. I risultati non si fecero aspettare,
anche se le malelingue dicevano che la loro familiarità con la
montagna derivava dal fatto che erano per la maggior parte ex
briganti.
Gli zampitti si fecero
onore anche nella campagna contro Garibaldi e per la battaglia di
Mentana ne furono arruolati molti nella provincia di Civitavecchia.
L’uniforme arrivò solo
alla fine del 1867: giacca corta di panno a due petti, di colore
grigio-turchino, bottoni in ottone, pantaloni allacciati al
ginocchio, corpetto scarlatto con bottoni di ottone, camicia di
tela, cravatta nera, fascia rossa alla vita, calzettoni di lana
marrone, le immancabili ciocie un cappello a larghe tese di feltro
nero con coccarda bianco-gialla e ornato di penne di cappone. Il
tascapane era di tela grezza, mentre in inverso avevano un cappotto
a due petti. I cronisti dell’epoca non mancarono di rilevare
malignamente che quella divisa li faceva un po’ troppo somigliare ai
briganti. Di certo non difettavano nell’armamento: avevano fucili a
percussione, la baionetta a ghiera, buffetterie di cuoio nero e
portavano alla vita, sopra la fascia rossa, una cartucciera di cuoio
per 24 cariche.
Nel 1870, per
respingere gli italiani che cercavano di entrare a Roma, ben 700
zampitti presidiarono la città eterna, 300 tra Porta Angelica e
Porta Castello, altrettanti a piazza del Popolo di rinforzo a zuavi
e dragoni, mentre gli altri furono piazzati nella zona del
Gazometro.
Dopo la sconfitta,
quelli che non riuscirono a fuggire furono fatti prigionieri, come
del resto tutti gli altri soldati pontifici. Gli zampitti, però,
furono gli ultimi a essere liberati, perché la loro audacia li
faceva considerare pericolosi.
Degli zampitti si
parlerà nel corso dell’Intervista possibile di "Questa è Roma!", la
trasmissione ideata e condotta da Maria Pia Partisani, in onda ogni
domenica dalle 9.30 alle 10.30 su Nuova Spazio Radio (88.150 Mhz).