Il museo multimediale del cortile è unico nel suo genere in Italia

Gli scavi di Palazzo Valentini tra storia e realtà virtuale

di Antonio Venditti

 

Un tuffo nella Roma dell’imperatore Adriano, un’area archeologica di 1.800 metri quadrati collegata ai Fori Imperiali, resti di lussuose domus con i pavimenti coperti di ricchi mosaici policromi, impianti termali: ecco gli ingredienti dell’enorme successo ottenuto presso romani e turisti dagli scavi di Palazzo Valentini e dal museo multimediale, inaugurati lo scorso 20 dicembre

Si tratta di un sito archeologico straordinario, completamente privo di barriere architettoniche venuto alla luce nel corso dei profondi lavori di ristrutturazione del cinquecentesco Palazzo sede della Provincia di Roma che hanno ridato nuova luce ad ambienti abbandonati da decenni, usati come vere "discariche amministrative": nei soli sotterranei sono stati rimossi circa 1.500 quintali di materiale, con 140 camion di vecchie pratiche e documenti d'archivio e 110 camion di materiali destinati alla discarica. 

I rinvenimenti sono frutto di un'indagine condotta dall'equipe di archeologi e architetti della Provincia, con il coordinamento della Soprintendenza archeologica di Roma, nell’ambito di più ampio progetto di recupero del Palazzo. La scoperta più sensazionale riguarda due sculture di grandi dimensioni e di elevata qualità artistica, che fa ipotizzare la presenza di edifici e strutture di uso pubblico. Le statue, che rappresentano due personaggi maschili togati, vanno messe in relazione alla sistemazione dell’area voluta dall’imperatore Domiziano e conclusa da Traiano all’inizio del II sec. d.C., nell’ambito del grande progetto urbanistico che portò alla realizzazione del Foro Traiano.

Le indagini, inoltre, hanno rivelato l'esistenza di edifici a carattere residenziale di lusso, a più piani, con pavimenti rivestiti da mosaici di complessa tessitura e pareti - conservate per circa due metri di altezza - decorate prima da affreschi, poi da opus sectile, che con ogni probabilità appartenevano alle abitazioni di magistrati di rango senatorio.

Questi rinvenimenti, così come molti elementi di arredo interno, tra cui alcune piccole sculture di marmo, risalgono a un periodo compreso tra il II ed il IV secolo d.C.

Per le epoche successive, fino alla costruzione del Palazzo, dagli scavi sono emersi importanti testimonianze di strutture murarie e di tracciati stradali, oltre a numerosi reperti ceramici. E’ stata infine scoperta una vasta area di stanze, cunicoli, porte blindate e antiaeree realizzate alla fine del 1939, con un lungo corridoio centrale da utilizzare come via di fuga, che conduce direttamente alla Colonna Traiana.

Il museo multimediale, primo e unico in Italia, è ospitato in un'imponente struttura in plexiglass, di circa 200 metri quadrati, nel cortile del Palazzo: una vetrina straordinaria in cui ammirare i gioielli di una storia finora nascosta, con decine di reperti, vetri preziosi, ceramiche, marmi policromi, vasi, statuette, costituenti il tesoro archeologico delle Domus e delle Piccole Terme.

Il Museo, inoltre, riesce a offrire una sintesi tra storia e tecnologia, grazie a un'accurata ricerca scientifica sui reperti, sulle istituzioni, sull'urbanistica della Roma tra il secondo ed il quarto secolo d.C., fatta rivivere attraverso l’uso della computer graphic, che consente di compiere un affascinante viaggio nelle radici della nostra civiltà, camminando sui mosaici, sui basolati, tra le pareti policrome delle ville di senatori così potenti e ricchi da poter costruire vere e proprie terme private a due passi dai Fori.

Il progetto sulle Domus, realizzato da Piero Angela, si avvale di una serie di effetti luminosi e di un commento esplicativo, permettendo al visitatore di comprendere rapidamente il significato del ritrovamento e di rivivere i luoghi dell'antica Roma attraverso suggestive ricostruzioni virtuali.

Il percorso si divide in due parti, la primo dedicata all'ambiente principale e la seconda alle due sale attigue. Il commento sonoro, diffuso da 300 piccoli altoparlanti "a pioggia", grazie a musiche ed effetti particolari, sottolinea i momenti più suggestivi della visita.

Il progetto generale ha come obiettivo di riprodurre un'atmosfera "magica", prevalentemente buia, dove le luci creano sorprese ed emozioni.

Nella sala principale la visita prevede quattro soste: la prima sopra l'abside, la seconda nella parte centrale, la terza sopra i resti della scala, del piccolo mosaico e delle due statue, la quarta nuovamente nella parte centrale.

Il momento più ricco e sorprendente comincia quando il visitatore torna nella posizione centrale, dove parte la proiezione di un video, che grazie al computer graphic permette di rivivere emozioni sospese nel tempo. Viene effettuata una ricostruzione virtuale degli ambienti che culminerà nella visione di un modello tridimensionale in cui le parti venute alla luce pian piano si trasformeranno in una domus, cioè nella villa romana.

Un'ultima sequenza in computer graphic permette di vedere cosa è successo, quando, durante il Rinascimento, è stato costruito Palazzo Valentini: i resti delle domus e degli spazi dedicati al tempo libero furono riempiti di terra e di detriti, utilizzando come materiale di riempimento anche le due grandi statue togate.

A questo punto appaiono il pavimento e i locali sotterranei di Palazzo Valentini come era arredato all'epoca. Tutto, poi, viene gradualmente "cancellato" e si torna nuovamente agli spazi originali.

La visita prosegue nei due ambienti successivi: la sala del mosaico e quella dell'impluvio.

Nella prima è possibile assistere alla proiezione di un video che racconta il muro rinascimentale, con particolare attenzione alla descrizione del prezioso mosaico. Un effetto virtuale permette di intravedere all'esterno della casa dei lampi di un temporale che si sta avvicinando, quindi tutto torna buio. A questo punto il visitatore potrà trasferirsi nella sala adiacente del 'peristilio'.

La sala è inizialmente buia. Poi sul pavimento appare una luce che disegna una traccia rettangolare. Il pavimento si illumina e appare il mosaico. Il disegno luminoso scompare, lasciando il posto al sottostante rettangolo formato dal mosaico.

Dopo la descrizione del mosaico viene proiettata sul pavimento una ricostruzione virtuale dell'impluvio: una vasca con dell'acqua in movimento. Sulle pareti si materializza l'immagine di una sala adiacente e uno scorcio del patio.

L'ingresso al museo multimediale di Palazzo Valentini è gratuito, così come le visite, ma è obbligatoria la prenotazione al numero 199.199.111.

Dell’argomento si parlerà a "Questa è Roma!", la trasmissione ideata e condotta da Maria Pia Partisani, in onda ogni domenica mattina, dalle 9.30 alle 10.30, su Nuova Spazio Radio (88.150 MHz).

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