Un
tuffo nella Roma dell’imperatore Adriano, un’area archeologica di
1.800 metri quadrati collegata ai Fori Imperiali, resti di lussuose
domus con i pavimenti coperti di ricchi mosaici policromi, impianti
termali: ecco gli ingredienti dell’enorme successo ottenuto presso
romani e turisti dagli scavi di Palazzo Valentini e dal museo
multimediale, inaugurati lo scorso 20 dicembre
Si tratta di un sito
archeologico straordinario, completamente privo di barriere
architettoniche venuto alla luce nel corso dei profondi lavori di
ristrutturazione del cinquecentesco Palazzo sede della Provincia di
Roma che hanno ridato nuova luce ad ambienti abbandonati da decenni,
usati come vere "discariche amministrative": nei soli sotterranei
sono stati rimossi circa 1.500 quintali di materiale, con 140
camion di vecchie pratiche e documenti d'archivio e 110 camion di
materiali destinati alla discarica.
I rinvenimenti sono
frutto di un'indagine condotta dall'equipe di archeologi e
architetti della Provincia, con il coordinamento della
Soprintendenza archeologica di Roma, nell’ambito di più ampio
progetto di recupero del Palazzo. La scoperta più
sensazionale riguarda due sculture di grandi dimensioni e di elevata
qualità artistica, che fa ipotizzare la presenza di edifici e
strutture di uso pubblico. Le statue, che rappresentano due
personaggi maschili togati, vanno messe in relazione alla
sistemazione dell’area voluta dall’imperatore Domiziano e conclusa
da Traiano all’inizio del II sec. d.C., nell’ambito del grande
progetto urbanistico che portò alla realizzazione del Foro Traiano.
Le indagini, inoltre,
hanno rivelato l'esistenza di edifici a carattere residenziale di
lusso, a più piani, con pavimenti rivestiti da mosaici di complessa
tessitura e pareti - conservate per circa due metri di altezza -
decorate prima da affreschi, poi da opus sectile, che con ogni
probabilità appartenevano alle abitazioni di magistrati di rango
senatorio.
Questi rinvenimenti,
così come molti elementi di arredo interno, tra cui alcune piccole
sculture di marmo, risalgono a un periodo compreso tra
il II ed il IV secolo d.C.
Per le epoche
successive, fino alla costruzione del Palazzo, dagli scavi
sono emersi importanti testimonianze di strutture murarie e di
tracciati stradali, oltre a numerosi reperti ceramici. E’ stata
infine scoperta una vasta area di stanze, cunicoli, porte blindate e
antiaeree realizzate alla fine del 1939, con un lungo corridoio
centrale da utilizzare come via di fuga, che conduce direttamente
alla Colonna Traiana.
Il museo multimediale,
primo e unico in Italia, è ospitato in un'imponente struttura in
plexiglass, di circa 200 metri quadrati, nel cortile del Palazzo:
una vetrina straordinaria in cui ammirare i gioielli di una
storia finora nascosta, con decine di reperti, vetri preziosi,
ceramiche, marmi policromi, vasi, statuette, costituenti il tesoro
archeologico delle Domus e delle Piccole Terme.
Il Museo, inoltre,
riesce a offrire una sintesi tra storia e tecnologia, grazie a
un'accurata ricerca scientifica sui reperti, sulle istituzioni,
sull'urbanistica della Roma tra il secondo ed il quarto secolo d.C.,
fatta rivivere attraverso l’uso della computer graphic, che consente
di compiere un affascinante viaggio nelle radici della nostra
civiltà, camminando sui mosaici, sui basolati, tra le pareti
policrome delle ville di senatori così potenti e ricchi da poter
costruire vere e proprie terme private a due passi dai Fori.
Il progetto sulle
Domus, realizzato da Piero Angela, si avvale di una serie di effetti
luminosi e di un commento esplicativo, permettendo al visitatore di
comprendere rapidamente il significato del ritrovamento e di
rivivere i luoghi dell'antica Roma attraverso suggestive
ricostruzioni virtuali.
Il percorso si divide
in due parti, la primo dedicata all'ambiente principale e la seconda
alle due sale attigue. Il commento sonoro, diffuso da 300 piccoli
altoparlanti "a pioggia", grazie a musiche ed effetti particolari,
sottolinea i momenti più suggestivi della visita.
Il progetto generale
ha come obiettivo di riprodurre un'atmosfera "magica",
prevalentemente buia, dove le luci creano sorprese ed emozioni.
Nella sala principale
la visita prevede quattro soste: la prima sopra l'abside, la seconda
nella parte centrale, la terza sopra i resti della scala, del
piccolo mosaico e delle due statue, la quarta nuovamente nella parte
centrale.
Il momento più ricco e
sorprendente comincia quando il visitatore torna nella posizione
centrale, dove parte la proiezione di un video, che grazie al
computer graphic permette di rivivere emozioni sospese nel tempo.
Viene effettuata una ricostruzione virtuale degli ambienti che
culminerà nella visione di un modello tridimensionale in cui le
parti venute alla luce pian piano si trasformeranno in una domus,
cioè nella villa romana.
Un'ultima sequenza in
computer graphic permette di vedere cosa è successo, quando, durante
il Rinascimento, è stato costruito Palazzo Valentini: i resti delle
domus e degli spazi dedicati al tempo libero furono riempiti di
terra e di detriti, utilizzando come materiale di riempimento anche
le due grandi statue togate.
A questo punto
appaiono il pavimento e i locali sotterranei di Palazzo Valentini
come era arredato all'epoca. Tutto, poi, viene gradualmente
"cancellato" e si torna nuovamente agli spazi originali.
La visita prosegue nei
due ambienti successivi: la sala del mosaico e quella dell'impluvio.
Nella prima è
possibile assistere alla proiezione di un video che racconta il muro
rinascimentale, con particolare attenzione alla descrizione del
prezioso mosaico. Un effetto virtuale permette di intravedere
all'esterno della casa dei lampi di un temporale che si sta
avvicinando, quindi tutto torna buio. A questo punto il visitatore
potrà trasferirsi nella sala adiacente del 'peristilio'.
La sala è inizialmente
buia. Poi sul pavimento appare una luce che disegna una traccia
rettangolare. Il pavimento si illumina e appare il mosaico. Il
disegno luminoso scompare, lasciando il posto al sottostante
rettangolo formato dal mosaico.
Dopo la descrizione
del mosaico viene proiettata sul pavimento una ricostruzione
virtuale dell'impluvio: una vasca con dell'acqua in movimento. Sulle
pareti si materializza l'immagine di una sala adiacente e uno
scorcio del patio.
L'ingresso al museo
multimediale di Palazzo Valentini è gratuito, così come le visite,
ma è obbligatoria la prenotazione al numero 199.199.111.
Dell’argomento si
parlerà a "Questa è Roma!", la trasmissione ideata e condotta da
Maria Pia Partisani, in onda ogni domenica mattina, dalle 9.30 alle
10.30, su Nuova Spazio Radio (88.150 MHz).