Le
potete vedere in molti tra i più importanti musei archeologici d’Italia, come
quello di Villa Giulia. Sono statuine di bronzo considerate tra le più singolari
creazioni dell’artigianato etrusco, caratterizzate da inquietanti e
allungatissime sagome, in cui il corpo è schiacciato come una lamina e nel volto
plastico si concentra tutta l’attenzione dell’artista. Dalla figura stilizzata
sporgono solo i piedi, il sesso e qualche attributo del culto. Provengono
soprattutto da Volterra, ma anche dall’area del lago Trasimeno, dai dintorni di
Ancona e dal santuario di Diana presso Nemi. Sembra sia stato Gabriele
D’Annunzio, durante un suo soggiorno a Volterra, a dare a una di queste
statuette il nome di "Ombra della sera" che in seguito si sarebbe esteso a tutte
le sculture di questo tipo. La curiosa forma si può spiegare con la loro
destinazione devozionale e la volontà di risparmiare. In questo modo una
scultura di 57 centimetri, quasi due piedi, poteva pesare appena 1.322 grammi.
"Il traguardo di due piedi – spiega l’archeologo Paolo Moreno nel suo volume ‘Il
genio differente’– sarebbe stato raggiunto con una spesa limitata. La figura
allungata direbbe l’ambizione di autorappresentarsi, da parte di chi intendesse
adoperare poca della costosa lega, a scapito dell’organicità della
raffigurazione". |