I
soliti ritardatari hanno ancora qualche giorno per visitare la
mostra "Alma Tadema e la nostalgia dell’antico", al Museo
Archeologico Nazionale di Napoli, prorogata fino al 28 aprile.
L’esposizione -
promossa dalla Regione Campania e dalla Direzione Regionale per i
Beni Culturali e Paesaggistici della Campania con il sostegno della
Compagnia di San Paolo, e curata da Stefano De Caro, Eugenia Querci,
Carlo Sisi – traccia un panorama della pittura neopompeiana in
Italia, messa a confronto con l’opera del più celebrato e famoso
pittore del genere, Lawrence Alma-Tadema
(1836-1912), olandese di nascita, ma inglese di adozione. L’artista,
dotato di una tecnica raffinata e di una profonda conoscenza
archeologica e letteraria dell’antichità classica, riusciva a far
rivivere nelle atmosfere sognanti dei suoi quadri la suggestione di
un mondo romano popolato di donne dall’assorta bellezza, vestite di
abiti raffinati e circondate da splendidi marmi e da fiori colorati.
Sono le vestigia
monumentali dell’Urbe, ma anche e soprattutto i ritrovamenti di
Pompei ed Ercolano a ispirare Alma-Tadema e gli altri artisti
italiani e stranieri che si accostano al genere neopompeiano. I sessantuno quadri in
mostra sono accostati a una cinquantina di reperti archeologici –
statue, tripodi, candelabri, affreschi – provenienti dall’area
vesuviana.
Il percorso espositivo ,
che dedica ampio spazio alla scuola italiana, con nomi come
Gigante, Palizzi, Muzzioli, Maccari, Miola, Morelli, D’Orsi, Netti,
Bargellini, inizia dai dipinti che ritraggono paesaggi
archeologici - gli scavi di Pompei, gli interni delle case, le
scavatrici al lavoro, i turisti in visita - interpretati in chiave
verista o sottilmente evocativa, per poi condurre a quei quadri che
rievocano e ricostruiscono gli antichi luoghi e ambienti, nuovamente
popolati dai loro abitanti.
Ampia è la sezione
dedicata alla dimensione quotidiana, con le rappresentazioni di
scene ambientate nelle
antiche botteghe, della vita di padroni e clientes. Altri dipinti
descrivono momenti di intimità femminile, i rituali religiosi, gli
intrattenimenti gladiatori, la vita alle terme: temi interpretati
dai diversi artisti secondo una visione sempre peculiare.
Ci sono quindi le
raffigurazioni di episodi storici e della vita di personaggi
celebri, per poi arrivare al cuore della mostra: una
selezione di opere di Alma-Tadema, provenienti da importanti
collezioni internazionali, pubbliche e private.
La mostra si conclude
con una scelta di documenti e di oggetti d’arte decorativa del XIX
secolo, ispirati alle scoperte archeologiche e alla rievocazione
dell’antico .
Si parlerà della
mostra a "Questa è Roma!", la trasmissione ideata e condotta da
Maria Pia Partisani, in onda ogni domenica mattina, dalle 9.30 alle
10.30, su Nuova Spazio Radio (88.150 MHz). |