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Al Teatro Rossini, con la compagnia di Spaccesi e la regia di Paolo Mosca

"Il petto e la coscia" di Montanelli

 

 

di Alessandro Venditti

Se tutti conoscono Indro Montanelli come un prolifico scrittore e un grande giornalista, probabilmente il maggiore del Novecento, pochi sanno che fu anche autore di una commedia brillante, "Il petto e la coscia", che andrà in scena da stasera fino al 25 marzo (dal martedì al sabato alle 21, la domenica alle 17,30) al Teatro Rossini-Renato Rascel, in piazza Santa Chiara 14, a due passi dal Pantheon, grazie alla compagnia di Silvio Spaccesi (amico personale della penna di Fucecchio) e Rosaura Marchi. La regia è dello scrittore Paolo Mosca, che per la seconda volta cura la messa in scena di quest’opera montanelliana. L’aveva già diretta, infatti, al Teatro Sant’Erasmo di Milano, negli anni sessanta, all’interno di una Rassegna di Autori Italiani, alla quale parteciparono, tra gli altri, celebrità come Dino Buzzati, Silvano Ambrogi, Pier Paolo Pasolini, Giovanni Mosca, Carlo Manzoni e Achille Campanile. L’alloro della vittoria, su votazione popolare, andò proprio a "Il petto e la coscia" di Montanelli, che in una serata indimenticabile bruciò sul filo di lana "La fine del borghese" di Dino Buzzati. Allora lo scrittore toscano era reduce dal successo teatrale e cinematografico di "I sogni muoiono all’alba", lavoro ispirato all’invasione dei carri armati russi a Budapest nel 1956. "Il petto e la coscia" costituisce forse l’unica opera comica di Montanelli, carica di un’ironia attualissima sullo spinoso tema delle incomprensioni matrimoniali e delle ipocrisie presenti anche nei più collaudati rapporti. Una coppia di sposi (Silvio Spaccesi e Rosaura Marchi) davanti ad un pollo arrosto, capisce finalmente e improvvisamente tutte le falsità e i compromessi con cui la loro unione è stata in piedi per oltre trent’anni. Al "mini processo" psicologico intorno al petto e alla coscia del pollo, oltre agli sposi, partecipano due coppie (la cameriera di casa e il suo fidanzato-tanghero; una nipote della coppia con il rispettivo compagno). E’ un Montanelli sicuramente inedito, che sorprenderà i suoi fedeli lettori incuriosirà i più giovani che di lui hanno apprezzato soltanto il tramonto professionale.

Tra gli attori, oltre a Silvio Spaccesi (reduce dal successo al teatro Manzoni in "Il medico dei pazzi") e Rosaura Marchi, Antonio Fulfaro, Rita Gianini, Alfonso Mandia e Francesca Marti. Le musiche sono del compositore milanese Gastone Tedeschi, le scene di Fabrizio Monaco e Roberto Roncaccia, i costumi di Fausto.

 

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