Il mese di ottobre nell’antica Roma Feste dell’acqua e del vino per celebrare l’arrivo dell’autunno Nell’antica Roma durante il mese di ottobre si svolgeva una serie di cerimonie legata ai tempi dell’agricoltura e della guerra. Con l’ "October Equus" (il quindicesimo giorno del mese) e l’ "Armilustrum" (il diciannovesimo giorno del mese) aveva infatti luogo la fine delle campagne militari e l’apertura dei lavori agricoli, con la conseguente preparazione del vino. Il primo di ottobre si festeggiava Fides, dea della lealtà e fedeltà, che aveva un tempio sul Campidoglio. I sacerdoti addetti al suo culto vi si recavano su di un carro coperto, tirato da due cavalli. I flamini addetti alla sua festa erano chiamati ad officiare il culto con le mani coperte fino alle dita, come simbolo della custodia della fede. Sei giorni dopo, alle none del mese, si celebrava Giove Folgoratore, cui era legata la sacralità divina dei giuramenti. L’undicesimo giorno del mese era intitolato alle "Meditrinalia". In quest’occasione si libavano del vino vecchio e del vino nuovo per guarire vecchi e nuovi mali. Con le "Fontinalia" (13 ottobre) si festeggiavano le acque e le sorgenti. In onore di "Fons" corone di fiori venivano gettate nelle fontane e poste sull’orlo dei pozzi. La divinità era considerata figlia di Giano, cui era attribuito il potere di far sgorgare le acque. I luoghi di culto di Fons erano un altare posto presso la Tomba di Numa sul Gianicolo e un sacrario, fuori dalla Porta Fontinale, eretto dal console C. Papirio Masone nel 231 a.C. Il generale era grato alla divinità perché il suo esercito, assetato, era stato salvato in Corsica dal fortuito ritrovamento di una sorgente. Il 15 del mese si celebrava l’ "October Equus". Durante la cerimonia un cavallo veniva sacrificato in un punto del Campo Marzio detto "Ciconiae Nixae", ossia le "cicogne fissate". La vittima sacrificale era l’equino posto a destra della biga vincente in una gara di corsa, cui seguiva una competizione fra gli abitanti della Subura e quelli della Via Sacra per ottenerne la testa. Se a vincere fossero stati gli abitanti della Subura, la testa sarebbe stata appesa sulla torre Mamilia. A una parete della Regia avrebbero appeso la loro conquista gli abitanti della Via Sacra. La coda dell’equino veniva consegnata alle Vestali, che avevano il compito di raccoglierne il sangue, per poi usarlo nelle cerimonie purificatorie di aprile. Il 19 ottobre era intitolato all’Armilustrum, festa che si teneva sull’Aventino. Si trattava di un rito purificatorio delle armi e dell’esercito che si svolgeva alla fine delle campagne militari, aperte in primavera. Le feste di ottobre nell’antica Roma verranno illustrate nel corso dell’Intervista possibile di "Questa è Roma!", la trasmissione ideata e condotta da Maria Pia Partisani in onda ogni sabato mattina, dalle ore 11 alle 12, su Nuova Spazio Radio (88.150 MHz).
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