A Palazzo Santacroce dipinti e disegni del grande uomo politico Amintore Fanfani pittore, tra sogno e realtà E’ aperta al pubblico fino al 30 giugno prossimo, nei saloni di Palazzo Santacroce-Pasolini dall’Onda, sede dell’Istituto Italo Latino Americano, in piazza Benedetto Cairoli 3, la mostra "Amintore Fanfani. Dipinti e opere su carta 1924-1996. Tra sogno e realtà..." Scopo della retrospettiva è documentare con quanta passione e con quali stimoli creativi Fanfani si sia dedicato alla pittura, intesa come esigenza espressiva, coerente con il suo impegno intellettuale, capace di interpretare i sentimenti che l’hanno accompagnato nella vita. La mostra raccoglie un centinaio tra dipinti e opere su carta databili dal 1924 al 1996 che spaziano dal realismo, all’informale e all’astrattismo, già esposti anche all’estero, a Ginevra, Berlino, Vienna, Lubiana, Los Angeles, Hong Kong, Caracas. Si va dalle opere del decennio 1930-1940, con la cosiddetta pittura metafisica che ha caratteri di metamorfismo; quindi con Lago di Garda del 1941 e con Luci nel bosco del 1955 Fanfani affrontò sempre più distesamente ma con grande rigore tecnico le questioni d’impianto costruttivo con una lettura nell’ambito naturale - paesaggio e figura - che resero più intensa la sua tavolozza. A partire dalla fine degli anni Cinquanta – da La luna e il pozzo del 1959 a Mar Rosso del 1967 – la meditazione dell’artista si incentrò sulla dialettica tra colore intenso, luminoso, lievemente evocativo e una struttura formale articolata in una spazialità frammentata di radice informale e tra memoria di natura e autonomia formale, talvolta quasi astratta, del dipinto. Dalla metà degli anni Settanta i dipinti si distinguono per i campi colorati, spesso in tonalità vicine (Together for Peace del 1989), in cui sopravvive la trama cupa d’una rete grafica che conferisce allo spazio cromatico dinamismo e profonda sensibilità. Una sezione è dedicata alle vignette caricaturali su personaggi dell’Assemblea Costituente nei primi anni della Repubblica. La mostra intende sottolineare anche il ruolo dell’IILA – fondata quaranta anni fa proprio da Amintore Fanfani - che ha saputo gettare un ponte tra l’America Latina, l’Italia e l’Europa in una visione di progresso sociale, economico, scientifico e culturale, coerente con le esigenze del nostro paese e della globalizzazione. "Quest’esposizione è per molti versi una novità – ha precisato Mariapia Fanfani – perché la figura di mio marito è comunemente collegata al suo impegno politico e alla nascita della DC. In effetti, Amintore ha trascurato la pittura per dedicarsi al suo Paese. Floriano De Santi, nel saggio pubblicato sul catalogo di Skira, ha capito a pieno la sua arte". Un pittura che è stata sempre "ricerca del vero e contatto con l’umanità", come ha sottolineato Ettore Bernabei, vice presidente della Fondazione Fanfani. Il progetto è stato realizzato con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, di Telecom Italia e di Lottomatica e grazie all’impegno della Fondazione Amintore Fanfani. La mostra è aperta tutti i giorni, tranne la domenica, dalle 11 alle 19. Ingresso libero. |
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