Per il 250° anniversario della nascita del grande compositore austriaco

Anno mozartiano: si preparano i festeggiamenti

 

 

di Annalisa Venditti

Nelle raccolte sale del Lettere Caffè di via S. Francesco a Ripa, l’Ente del Turismo austriaco ha presentato nei giorni scorsi il programma dei grandi festeggiamenti in cartellone, a Salisburgo e a Vienna, per il 250° anniversario della nascita di Wolfgang Amadeus Mozart. L’inaugurazione ufficiale dell’anno mozartiano (per tutte le informazioni si può visitare il sito www.mozart2006.net) avrà luogo il prossimo 27 gennaio a Salisburgo dove Nikolaus Harnoncourt e Riccardo Muti dirigeranno i Filarmonici di Vienna.

Nella capitale austriaca l’appuntamento è per l’8 gennaio con il concerto di Placido Domingo e del virtuoso del violino Julian Rachlin. Molte mostre ripercorreranno la vita e la straordinaria carriera artistica del geniale Amadeus: una, "Viva Mozart", verrà allestita alla Neue Residenz di Salisburgo, un’altra all’Albertina di Vienna. Esposizioni speciali sono previste anche nella casa natale a Vienna di Mozart e in quella salisburghese dell’artista. L’opera di Stato di Vienna con il suo direttore musicale Seji Ozawa ed il teatro lirico della Volksoper metteranno in scena il "Flauto magico", il "Don Giovanni", le "Nozze di Figaro", la "Clemenza di Tito", "Così fan tutte" e il "Ratto del Serraglio".

A Roma, dove il quattordicenne Mozart giunse l’11 aprile del 1770, anche l’Accademia Nazionale di S. Cecilia, in netto anticipo sulla tabella di marcia dei festeggiamenti, ha voluto omaggiare l’opera del Genio con il "K Festival".

Dalle lettere che il ragazzo prodigio spedì alla madre durante il soggiorno romano si evince che, insieme al padre, trovò alloggio nell’appartamento del corriere pontificio Stefano Uslenghi. Il palazzo, in seguito demolito, si trovava in piazza Nicosia 38, in pieno centro, praticamente a metà strada tra San Pietro e piazza di Spagna: un’ottima posizione, se si pensa che all’epoca turisti e visitatori andavano a ritirare la corrispondenza al Caffè Greco, in via dei Condotti.

Le giornate del giovane musicista nella Città Eterna furono davvero intense: compose tre sinfonie, arie da concerto, musica sacra. La sera si esibiva nei saloni della nobiltà romana, nelle residenze dei Chigi, dei Barberini, al Collegio Romano, a Palazzo Altemps. Ogni tanto il padre gli concedeva qualche svago, come una partita al nuovo gioco in voga a Roma, denominato "potchs", ossia le bocce.

Gli ultimi giorni del soggiorno romano di Mozart vennero però turbati da un evento inaspettato, per quanto naturale: il ragazzo cambiò voce, perdendo quel bel timbro di soprano con cui aveva allietato e stupito le serate romane. Dalla sua bocca, in quella delicata fase di passaggio, sembrava uscire un ibrido tra "miagolii acuti e scuri grugniti".


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