Le sculture di Pericle Fazzini nella Villa d’Este a Tivoli
Fino al 30 ottobre, il palazzo e il giardino della Villa d'Este a Tivoli, voluti nella seconda metà del XVI secolo dal cardinale Ippolito II d'Este, faranno da scenario a una grande antologica di Pericle Fazzini, organizzata da ATI - De Luca Editori d’Arte - Mostrare in collaborazione con Crisalide, con il supporto di Anas ed Enel. La mostra, curata da Giuseppe Appella, accoglie 77 sculture e 44 disegni che ripercorrono l’arte di Fazzini, nato a Grottammare il 4 maggio 1913, da una famiglia di abili artigiani intagliatori ed ebanisti. Giunto sedicenne a Roma nel 1929, rimase subito affascinato dall’arte barocca, che esercitò una grande influenza sulle sue straordinarie qualità plastiche, già evidenti nell'Autoritratto del 1931, nel Ritratto di Birolli e nell'Uscita dall'Arca, del 1932. Carichi di una straordinaria forza interiore sono i ritratti – di Anita, Savelli, Ungaretti, Valeria, Clelia, Maria Pia, Dario Sabatello, Virgilio Guzzi, Sibilla Aleramo – caratterizzati da una istintiva foga d'intaglio, un getto movimentato e prepotente di masse dei volumi che, come ben vide Ungaretti, rimarranno radicate nel sentimento e nella fantasia, simili al "favoloso furore del vento, furia della danza". Nelle sculture eseguite tra il 1933 e il 1944 emerge una "classicità" maestosa e al tempo stesso attuale, concentrata nei gesti delle figure che specchiano la loro lirica aderenza alla realtà nella lezione di Donatello e di Michelangelo e di questa si liberano immergendo il dato obiettivo nella poeticità dell'invenzione, nell'estro della forma librata nello spazio. Anche i nudi armoniosi, in cui gesti e movimenti sono tesi a riprodurre, più che la forma realistica, i più profondi moti dello spirito, lo pongono in una posizione d’avanguardia nell’arte del Novecento. Il suo nome rimane legato alla grande scultura della Resurrezione - ricca di energie contrastanti - nella sala delle Udienze in Vaticano, inaugurata da Paolo VI nel 1977, mentre la grande antologica del 1984 alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, accanto all'amico di sempre Alberto Ziveri, ripropose con chiarezza il suo contributo al rinnovamento della scultura contemporanea. Fazzini morì a Roma il 4 dicembre 1987. Il catalogo della mostra (De Luca Editori d’Arte) è curato da Giuseppe Appella e contiene una serie di testi inediti, oltre al ricco apparato biobibliografico aggiornato al 2005. La mostra è parte tutti i giorni, eccetto il lunedì, dalle 8.30 alle 19.45; a settembre e ottobre fino alle 18.30. La biglietteria chiude un’ora prima. Costo del biglietto cumulativo (mostra + monumento): intero 9,00 euro; ridotto 5,75 euro. Per informazioni su Villa d’Este: 0774/335850 - Piazza Trento 1 - 00019 Tivoli |
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