Quando San Pietro era un filosofo

La statua marmorea dell’Apostolo fu "ritoccata" da Arnolfo Di Cambio

di Annalisa Venditti

"E io ti dico che sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa. Ti darò le chiavi del regno dei cieli e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli".

Con queste parole Gesù affidava all’amato apostolo, umile pescatore di Galilea, il compito di gettare le fondamenta della sua Chiesa.

Una statua del primo Papa è conservata nel corridoio di uscita delle Grotte Vaticane, al di sotto dell’attuale Basilica di San Pietro. "Nel 1979 – è scritto in latino su un’epigrafe poco distante – essendo sommo pontefice Giovanni Paolo II, questa antichissima statua del Principe degli apostoli, già restaurata da Pio XII nel 1949, venne collocata in questa sede rinnovata e resa più decorosa"

E’ un’imponente scultura marmorea, di proporzioni leggermente maggiori del naturale, che immortala San Pietro nel significativo gesto della benedizione. La posizione della figura e il panneggio della veste tradiscono, però, il primitivo significato dell’immagine: nata per rappresentare un filosofo, probabilmente un seguace del greco Epicuro, come testimoniato da esemplari stilisticamente analoghi, l’opera venne mutata nel Medioevo in quella del primo Papa. Secondo alcuni studiosi, la testa – caratterizzata dai riccioli a chiocciola di barba e capelli – è attribuibile al celebre artista Arnolfo di Cambio, cui la tradizione lega anche la statua bronzea conservata all’interno della Basilica e tutt’oggi al centro di una straordinaria venerazione. Nella mano sinistra Pietro tiene, laddove un tempo si trovava il tipico rotolo dei filosofi, le chiavi del Regno dei Cieli. Sostanziali modifiche interessarono anche il braccio destro, oggi intento a benedire. Successivi restauri avvennero nel Settecento e nell’Ottocento. Entrambe le sculture, per la festa del Santo, celebrata il 29 giugno, venivano sin dall’antichità solennemente vestite del piviale e della mitra papale. Con ogni probabilità, agli inizi del Trecento, la statua marmorea si trovava nel quadriportico dell’antica Basilica, all’interno di un tabernacolo pensile collocato sopra il portale, davanti la Porta Argentea. In seguito ai rifacimenti strutturali del 1600, la scultura venne posta nelle Grotte Vecchie. Successivamente, ad opera di Benedetto Drei, fu spostata nella Cappella di San Paolo, poi detta della "Bocciata", e collocata su un trono: un piccolo podio con protomi leonine che presentava raffinate decorazioni cosmatesche di riuso. A Pio XII, che volle collocarla in fondo alla navata mediana delle grotte, si deve un nuovo restauro.

L’attuale posizione risale ai primi anni di pontificato di Carol Wojtyla.

L’argomento verrà approfondito nel corso dell’Intervista possibile di "Questa è Roma!", la trasmissione ideata da Maria Pia Partisani, in onda ogni sabato mattina su Nuova Spazio Radio (88.150 MHz).


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