Fece la sua comparsa a Roma nel 1845. Collegava piazza Venezia con S. Paolo
Omnibus, primo interprete della mobilità pubblica
Il tram a cavalli fu in auge per tutto il XIX secolo, sopperendo agli esperimenti delle linee di trasporto a vapore e a quelle a trazione elettrica

 

di Antonio Venditti

Il primo servizio di trasporto pubblico a Roma, inaugurato nel giugno 1845, fu un veicolo con trazione a cavalli, detto “Omnibus”, che collegava piazza Venezia con la Basilica di San Paolo, effettuando un percorso di quattro chilometri e mezzo. Il pubblico, nonostante la scomodità dei carrozzoni, dimostrò entusiasmo per l’iniziativa, tanto da dare il via alla circolazione di altri “Omnibus” .
Al grande successo dei tram a cavalli si accompagnavano i problemi legati alla trazione animale. I cavalli imbrattavano le strade con escrementi maleodoranti, potevano effettuare turni di servizio limitati a poche ore, causavano grossi problemi logistici per la loro cura ed alimentazione, spesso erano soggetti a malattie ed epidemie.
Dopo 22 anni fece la sua comparsa a Roma la prima linea di trasporto su rotaie, ancora a trazione animale. Nel 1871 parecchie società si raggruppano nell’”Impresa Romana degli Omnibus”.
Verso il 1870 si cercò di istituire linee di tram a vapore, ma i problemi erano notevoli: fumi, faville, cenere, motrici grosse e pesanti.
Le linee di “Omnibus” a cavalli esercitate dall’Impresa furono all’inizio 7, divennero 14 nel 1880 e 23 nel 1885. La stessa Impresa cambiò nome in “Società Romana Omnibus” (SRO), mentre un ulteriore passo nel trasporto pubblico venne effettuato nel 1887 con un servizio fluviale di vaporetti, tra ponte Milvio e S. Paolo.
Il primo progetto di tram a cavalli su rotaia è del 1877, quando un certo Oblieght ottiene dal Comune la concessione di una linea sulla via Flaminia, da piazza del Popolo a ponte Milvio. La costruzione e l'esercizio della linea furono affidati ad una società di Bruxelles che aveva in corso i lavori di costruzione della tramvia a vapore Roma-Tivoli, la “Società dei Tramway e Ferrovie Economiche di Roma, Milano e Bologna” (TFE).
La linea sulla via Flaminia, a semplice binario posto in posizione laterale sulla strada, con uno sviluppo di 2800 metri fino all'imbocco di ponte Milvio, fu dotata di due raddoppi intermedi. Inaugurata il 1° agosto 1877, venne inizialmente servita da quattro vetture aperte e da quattro chiuse con scompartimenti di prima classe. Il percorso avveniva in 17 minuti. Il 10 ottobre dello stesso anno il binario fu prolungato su ponte Milvio, fino all'omonimo piazzale. Il deposito era situato in località villa Massani, a circa 2000 metri da piazza del Popolo. In prossimità di piazzale Flaminio fu costruita una grande scuderia, un edificio ancora esistente.
La stessa Società, il 1° Luglio 1879 iniziò l'esercizio della tramvia a vapore Roma - Tivoli, integrata nel tratto urbano, prolungata a Via Marsala, dalla tramvia a cavalli Termini - Campo Verano, in funzione dal 1° Novembre dello stesso anno.
Con la costruzione della via Nazionale fu prevista una nuova linea di tram a cavalli, che partiva dalla Stazione Termini fino a piazza Venezia. La concessione fu data alla “S.R.O.” e i lavori iniziarono il 26 ottobre 1880. Il 27 dicembre dello stesso anno fu inaugurata la linea di 2400 metri, con il deposito in prossimità delle Terme di Diocleziano. La rete fu integrata con altre due linee: la stazione Termini - S.Giovanni, con un doppio binario in via Merulana - concessa alla “S.R.O.” - e la piazza Montanara - Basilica di S. Paolo, data ad un’altra società, in sostituzione di una linea di omnibus.
Nel 1886 “l'Impresa Romana degli Omnibus” cambiò la propria ragione sociale in “Società Romana Tramways Omnibus” (S.R.T.O.), ottenendo nuove concessioni e subentrando nell'esercizio ad altre società, come la “Società Italiana Omnibus”, che confluì nella “S.R.T.O.” nel 1890.
Altre linee tramviarie furono progettate, per S. Pietro su un ponte provvisorio costruito dopo la costruzione di corso Vittorio Emanuele e per S. Agnese su via Nomentana, per la quale fu utilizzata la trazione a vapore.
La “S.R.T.O.” costruì un grande deposito tramviario fuori porta Maggiore, giunto fino ai nostri tempi. L’utilizzo della trazione elettrica da parte della Società si risolse in un completo fallimento con l’adozione di un sistema sperimentato da un certo capitano Michelangelo Cattori, con il quale le motrici della linea sarebbero state alimentate collegandole in serie tra loro, anziché in parallelo. L’esperimento fu effettuato il 6 luglio 1890 sulla linea della via Flaminia, alla presenza del Re Umberto I. Il servizio al pubblico iniziò il giorno 12. Su questa linea, però, dopo qualche mese, tornarono a circolare i tram a cavalli.
Nel frattempo la rete tramviaria a cavalli si era notevolmente estesa, con l’aggiunta dei collegamenti per la stazione di Trastevere costruita in piazza Ippolito Nievo, lungo la via Cavour per S. Giovanni e con un prolungamento della linea di S. Paolo lungo il Foro Romano sotto il Campidoglio.
Il 22 Dicembre 1892 il Comune di Roma e la “S.R.T.O.” stipularono una convenzione per la costruzione e l'esercizio di cinque nuove relazioni tranviarie e per il prolungamento di due linee esistenti, ancora a trazione animale.
I tempi, però, erano maturi per attuare la trazione elettrica, di cui si era fatto interprete nel 1879 all’Esposizione Industriale di Berlino il tedesco Werner von Siemens.
La prima linea tramviaria a trazione elettrica, con alimentazione a 550 V CC da filo aereo e ritorno della corrente attraverso le rotaie di corsa, fu la S. Silvestro-Stazione Termini, concessa alla “S.R.T.O.” nel 1894. La linea, lunga 2800 metri, fu costruita a doppio binario con rotaie Phoenix da 33 kg/m; si svolgeva per via Capo le Case, Porta Pinciana, via Ludovisi, Boncompagni, Quintino Sella, XX Settembre, Goito, Cernaia, Volturno; all'incrocio con via Dogali (via Romagna) un raccordo conduceva al deposito.
La linea aerea, sistema Thomson Houston con filo da 8,25 mm, fu alimentata con un feeder dalla sottostazione della società Anglo-Romana di via del Policlinico, mentre per il circuito di ritorno le rotaie furono saldate con il sistema Chicago Rail Bond. Per l'esercizio la “S.R.T.O.” acquistò 10 vetture motrici; l’inaugurazione avvenne il 2 Settembre 1895. Il servizio per il pubblico rimase a cavalli fino al 19 settembre, giorno dell’attivazione elettrica tra grandi consensi dei romani.
Il successo del nuovo servizio diede l’avvio al rapido e grande sviluppo dell’elettrificazione di nuove linee, ad opera esclusiva della “S.R.T.O”, unico gestore del trasporto pubblico a Roma.

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