L’Ippodromo sorse dove si praticava la caccia alla volpe Aristocratiche le origini delle corse a Capannelle In pieno Agro Romano, di fronte ai Colli Albani, fu progettato da Vietti Violi e realizzato da Giuseppe Tudini. Venne inaugurato nel 1886
di Antonio VendittiLe prime corse di cavalli a Roma si svolsero intorno al 1870, fuori Porta S. Giovanni, durante gli ultimi tempi del governo Pontificio. Nel 1844 Lord George Stanhope, Conte di Chesterfield, aveva già fatto disputare sul terreno di Capannelle - luogo conosciuto per la caccia alla volpe - due giornate di corse. A seguito di questa iniziativa e del crescente interesse per le corse di cavalli, fu istituito il Jockey Club italiano e la Società degli Steeple Chase. Nel 1881 furono regolarizzate le corse e uniformati i programmi italiani a quelli europei. Nello stesso anno si aprì il primo Ippodromo di Capannelle, sulla via Appia, in pieno Agro Romano, dove tre anni dopo si disputò il primo Derby Reale. L’albo d’oro della classica romana è aperto da Andreina, con i colori bianco verde proprio di Thomas Rook. Il 1884 è la data dell’inizio della fase storica del "turf" in Italia. Nel 1886 la Società Corse in Roma, presieduta dal marchese Alberto Theodoli, inaugurò il nuovo Ippodromo delle Capannelle, gioiello di tecnica e di architettura, progettato dall’architetto Vietti Violi e realizzato da Giuseppe Tudini. L’Ippodromo, in origine, era costituito dalle attuali quattro ampie e comode tribune, comprese nel recinto del peso, davanti ai ruderi dell'Acquedotto Claudio, della villa consolare di Lucrezia Romana, con lo sfondo sulle piste dei Colli Albani e delle montagne d'Abruzzo. All’Ippodromo delle Capannelle è da ricollegare l’attentato ad Umberto I da parte dell’anarchico Pietro Acciarito, fabbro ferraio. La mattina del 22 aprile 1897, infatti, il Re usciva dal Quirinale, senza scorta, su una elegante carrozza aperta, modello "Vittoria", per assistere al Derby Reale, dotato, per sua volontà, di un monte premi di 24.000 lire. Acciarito, appostato nei pressi di Ponte Lungo con il pugnale avvolto in un panno rosso, quando vide avvicinarsi la carrozza si lanciò di slanciò sul predellino. Fortunatamente il re riuscì ad evitare il colpo e la lama si conficcò nel mantice della carrozza. L’anarchico si allontanò con passo tranquillo, ma venne subito bloccato dai poliziotti ai quali spiegò il motivo dell’attentato: "Non mi piaceva veder dare 24.000 lire ad un cavallo". Con altrettanta filosofica ironia Umberto I commentò l’incidente: "Sono gli incerti del mestiere", non sapendo che il suo destino era comunque segnato. La seconda guerra mondiale provocò gravi danni in tutto il comprensorio dell'Ippodromo, che venne in parte ricostruito e ristrutturato al termine del conflitto. Nel 1970 la Società di Gestione del tempo fece eseguire una serie di lavori, che riguardarono la copertura dell’area dell'ex-recinto del peso, e la funzionalità dei tondini. L'Ippodromo di Capannelle dista 12 km dal centro di Roma. Si estende attualmente per circa 140 ettari ed ha una ricettività intorno alle 30.000 persone. Comprende quattro tribune per un totale di 5.000 posti a sedere. Le piste da corsa sono tre, piana in erba, in sabbia e per le corse a ostacoli e siepi utilizzabile anche per il piano. Le Piste in erba sono la "Grande", lunga circa 2600 metri, la "Piccola", 2200 metri, la "Derby", 2400 metri, e la "Dritta" di 1200 metri. All’interno del complesso sono presenti scuderie con oltre 900 boxes, sellerie, nonché alloggi e servizi per il personale. Le tribune sono quattro: "Prato", con un ristorante e servizi al pubblico; "Principale", con terrazzo; "Centrale Pèsage", all’interno della quale si trovano Club House, Peso, Autorità, Torretta Commissari, le sale Fantini, Stampa e regia televisiva. La tribuna d'Onore è riservata agli ospiti del Meeting Club durante la Riunione di Primavera, come il Giardino Ospitalità e la "Terrazza Derby", progettata da Paolo Portoghesi. Accanto alle tribune esistono due "tondini", uno di insellaggio e l'altro di presentazione. L’Ippodromo vero e proprio, teatro dell’attività di corsa, si sviluppa lungo i circa quattrocento metri corrispondenti con la dirittura finale delle piste. Ha inoltre una pista per le corse in ostacoli, interna rispetto a quelle per le corse in piano; questa pista presenta uno sviluppo di 1600 metri e una larghezza di 24 metri. |
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