In marmo cipollino, venne alla luce nel 1779 in Campo Marzio

La colonna mariana di piazza di Spagna

 

di Antonio Venditti

Alta 14 metri, fu innalzata da Pio IX l’8 dicembre 1857 di fronte al Collegio di Propaganda Fide per celebrare il dogma dell’Immacolata Concezione.

Pio IX volle celebrare il dogma dell’Immacolata Concezione, proclamato l’8 dicembre 1854, con l’erezione a piazza di Spagna, di fronte al Collegio di Propaganda Fide, di una colonna marmorea, sormontata da una statua in bronzo della Vergine.

Pietro Ercole Visconti, “commissario alle antichità romane” suggerì al Pontefice di utilizzare una colonna di cipollino venato che giaceva abbandonata a piazza di Montecitorio, estratta il 21 maggio 1779 presso S. Maria in Campo Marzio nel corso dei lavori ad un edificio delle monache Benedettine.

Un primo progetto prevedeva una colonna-monumento quale omaggio a Pio IX per iniziativa “de’ suoi fedeli sudditi”. Poiché il Pontefice non era favorevole, fu deciso di collocarla in una piazza di Roma, in onore all’Immacolata. Dapprima si pensò al Laterano, poi a piazza di Spagna. Il progetto prescelto fu quello dell’architetto Luigi Poletti. “ Li 6 maggio (1855) — annota il diarista Pila — l’E.mo Franzosi, Prefetto di Propaganda Fide, benedì la prima pietra della colonna monumentale”.

Durante i lavori per la costruzione delle fondamenta furono rinvenute una testa semi colossale di Vulcano, una scultura greca, acquistata per 300 scudi e trasportata al Museo Chiaramonti, e una colonna scolpita con il fusto decorato a squame e nel gennaio del 1856 venne alla luce un busto acefalo.

La colonna, trasportata dai galeotti da via della Missione a piazza di Spagna, quando fu eretta il 18 dicembre 1856, per un terzo venne fasciata con cerchi di ferro, con ornamenti di bronzo, a causa della qualità del marmo soggetto a sfaldarsi, ma anche per lesioni, che nell’antichità avevano escluso una sua utilizzazione.

Il 5 agosto 1857 fu innalzata sopra la monumentale colonna la statua di bronzo dell’Immacolata, alta quattro metri e del peso di ventimila libbre, eseguita dallo scultore Giuseppe Obici. La Vergine, con le braccia aperte verso il cielo, ha il capo cinto da una corona di dodici stelle. Il getto di bronzo della statua, insieme con i due stemmi di Pio IX, fu eseguito a Roma da Luigi De Rossi.

Quattro Profeti in marmo posti ai lati del basamento marmoreo ottagono danno vita ad un’espressione del gusto purista in voga a Roma, quale forma ripetitiva dei modelli michelangioleschi. Sono rappresentati Mosè, Isaia, Ezechiele e David, rispettivamente degli scultori Jacometti, Revelli, Chelli e Tadolini.

La statua del Mosè, la cui bocca sembrò troppo piccola, fece dire a Pasquino: “Parla”. Mosè rispose “Non posso”. Pasquino di rimando: “Allora fischia”. “Si”, rispose Mosè, “Fischio lo scultore”. Non meno sarcastico fu il Gregorovius che nel suo diario (17 settembre 1857) annotava: “ In Roma ho trovato scoperta la statua della Madonna nella piazza di Spagna. La cattiva sua struttura assomiglia a un turacciolo di bottiglia di champagne capovolto”.

Nelle altre facciate del basamento, in modo alternato, sono quattro grandi bassorilievi con le storie della vita della Vergine: “L’Annunciazione”, del Gianfredi, “Il sogno di Giuseppe”, del Cantalamessa, “L’Incoronazione della Vergine”, del Benzoni, “La Promulgazione del dogma dell’Immacolata”, di Pietro Galli.

Anche il secondo basamento è di forma ottagonale. Nei quattro lati maggiori presenta gli stemmi in bronzo di Pio IX e le iscrizioni che ricordano la proclamazione del Dogma; gli altri quattro lati minori costituiscono lo sfondo alle statue.

Sopra questo secondo basamento, all’altezza di m. 8,25, sorge la colonna di metri 14,27, compreso il capitello d’ordine composito, che allude all'Immacolata con i gigli, segno di purità, con l’olivo segno di pace e le sigle iniziali del nome di Maria. Opera del Palombini, reca nel piedistallo l’epigrafe: “MARIAE. VIRGINI — GENITRICI. DEI — IPSA. ORIGINE — AB. OMNI. LABE. IMMVNI — PIVS. IX P. M. — INSIGNIS. PRAECONII — FIDE. CONFIRMATA — DECRETO. Q. D. E. VI. EID: DEC. — A. MDCCCLIII. — PONEND. CVRAVIT — AESE. CATH. ORB. CONLATO — AN. SAC. PRINCIPAT. XII. — ALOIS. POLETIO. ARCH”.

La spesa per la realizzazione del monumento fu 64.185 scudi, ma la cifra a disposizione fu superiore per le offerte raccolte. I disavanzo venne impiegato per esplorare le catacombe.

La solenne inaugurazione avvenne l'8 dicembre 1857. Per l’occasione il palazzo dell’Ambasciata di Spagna venne decorato fastosamente ad opera dell'architetto Antonio Sarti. Fu costruita davanti alla facciata dell’edificio una tribuna, sostenuta da dieci colonne doriche, sormontata da un frontespizio a quattro colonne ioniche, che inquadrava la finestra. Nel frontone un bassorilievo mostrava le diverse province della Spagna ai piedi del Pontefice per ringraziarlo della proclamazione del dogma, e sotto, su tutta la lunghezza della cornice, si leggeva l’iscrizione: “Pio IX Pont. Max., quod Mariam D. N. ab origine sine labe declaraverit, Provinciae Hisp. Gratulantur”.

Pio IX apparve dalla tribuna, eretta sul balcone centrale, attorniato dai cardinali, dalla corte, dal corpo diplomatico e dalla nobiltà romana, impartì la benedizione, mentre veniva scoperta la statua dell’Immacolata con un gran concorso di folla e l’ausilio di 220 pompieri. Da quel giorno è tradizione che, ogni 8 dicembre, in occasione della festa dell’Immacolata, i Vigili del Fuoco depongano fiori alla sommità della colonna. Il primo offerente è l’ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede, che al mattino depone un fascio floreale avvolto da un nastro con i colori della bandiera spagnola.

Il balcone, subito dopo la cerimonia. venne fatto demolire dall’ambasciatore spagnolo, perché nessuno vi potesse più mettere piede.

All’interno dell’Ambasciata una lapide commemorativa con iscrizione collocata nel grande scalone del palazzo ricorda l’avvenimento, mentre nelle logge Mantovani al Vaticano è riprodotta piazza di Spagna con la colonna.

In occasione del cinquantesimo anniversario della proclamazione del dogma la colonna fu addobbata di fiori sino al capitello. Per iniziativa della Pontificia Accademia dell’Immacolata, nel 75° anniversario della proclamazione fu ripetuto l’omaggio floreale.


INDIETRO

Copyright 2003-2010 © Specchio Romano