Il demone di Cornelio Silla: la passione oltre la vita

 

 

di Cinzia Dal Maso

Lucio Cornelio Silla apparteneva ad una illustre famiglia, nobile e decaduta. Fu questore di Mario e nel 106 a.C. gli fu consegnato Giugurta. Grazie ai suoi successi nella guerra sociale, nell’88 a.C. ottenne il consolato. Aveva sposato Cecilia Metella, vedova di Scauro, e si era procurato in oriente, contro Mitridate, gloria e denaro. Era un uomo colto, sensuale, amante del teatro, ma anche avido e crudele. Era devoto alla Fortuna, a Venere, patrona degli epicurei, ed a Bellona, la crudele dea dei Cappadoci.

Poiché confidava nella sua stella, come gli avevano insegnato i Caldei, la sua condotta era ispirata a una fiducia fatalistica. Tra l’82 e l’80 a.C., durante la sua dittatura, Roma fu totalmente nelle sue mani, grondanti del sangue avversario: sembra abbia messo a morte circa 5.000 uomini, di cui 40 senatori e 1.600 cavalieri.

“Il demone di Silla”, romanzo di Furio Sampoli (Colosseo Editoriale, 160 pagg., 10 euro), ripercorre i momenti salienti della vita del grande dittatore, visti da un’angolatura del tutto originale, attraverso il ricordo del suo sosia. Silio, ricorda Raffaele La Capria nella prefazione al volume, “avendo iniziato la carriera come sosia di Silla (per la somiglianza fisica con il grande Lucio Cornelio, arbitro feroce della vita e della morte di tanti romani) e avendolo sostituito in numerose occasioni, in battaglie, sul podio e sin nell’alcova, finisce con l’identificarsi del tutto con lui. Alla morte del suo signore, per un gioco perverso del ‘demone’ che ne regge il destino viene sospinto a continuarne l’opera e l’impresa, e miseramente perisce quando il ‘demone’ l’abbandona nell’ora decisiva”.

Tutto il romanzo è pervaso da un senso quasi mistico di fatalismo, mentre il tema del doppio ci ricorda che noi tutti, volenti o nolenti, siamo la controfigura di un modello che ci portiamo dentro e alla cui altezza non riusciamo quasi mai ad arrivare. “Il demone di Silla”, nel ripercorrere vicende così lontane nel tempo, ce le fa sentire vicine ed attuali, perché la storia insegna che ogni crudeltà, ogni violenza che oggi ci perseguita è già accaduta e non fa altro che riproporsi in forme diverse. Il libro fa parte della Collana “I grandi protagonisti di Roma” della Colosseo Editoriale, in cui romani di nascita o di adozione sono riscoperti nella loro dimensione umana, attraverso saggi o romanzi storici.

Furio Sampoli, senese, è un appassionato studioso della storia dell’antica Roma ed ha diretto molti programmi culturali della Rai. Tra i suoi libri, ricordiamo “Agrippina, la donna dei Cesari”, “Marcantonio, l’antagonista di Ottaviano”, “La dinastia di Costantino” e “Ventitré pugnalate”.


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