A tavola
con gusto...romano
GLI
SPAGHETTI ALLA CARBONARA, UN'ADOZIONE DOC

Anche se le loro origini sono molto discusse e molte regioni ne
rivendicano la paternità, gli spaghetti alla carbonara sono ormai
considerati un piatto della cucina romana, anche se un nobile
napoletano, Ippolito Cavalcanti, ne aveva praticamente pubblicato la
ricetta già nel 1837. Secondo alcuni, sarebbero un’elaborazione
della pasta con cacio e ova laziale e abruzzese, che i carbonari
mettevano nei loro tascapane per mangiarla fredda, con le mani. Il
riferimento ai carbonari potrebbe derivare anche dalla generosa
spruzzata di pepe che completa questo piatto, simile a una leggera
fuliggine.
La preparazione è piuttosto veloce. Mentre l’acqua bolle, si rompono
delle uova freschissime – uno per ogni commensale - e si mettono in
un’insalatiera. Si battono ben bene con un pizzico di sale e pepe
nero macinato fresco, aggiungendo abbondanti parmigiano e pecorino
grattugiati, continuando a girare, fino ad ottenere una cremina
omogenea.
Appena l’acqua raggiunge il bollore si sala leggermente e si buttano
gli spaghetti, che devono cuocere con la pentola scoperta. Intanto
si cucina un bel pezzetto di guanciale tagliato a cubetti o a
striscioline in qualche cucchiaio di olio extravergine di oliva.
Deve risultare ben dorato e croccante.
La pasta va scolata al dente. Bisogna tirarla su con la forchetta o
con un altro attrezzo, per conservare l’acqua calda. Infatti, gli
spaghetti vanno messi velocemente nell’insalatiera con le uova e il
formaggio e girati cura. Si aggiunge il guanciale rosolato, quindi
l’insalatiera va messa per qualche istante sulla pentola con l’acqua
di cottura a fiamma bassa, per addensare leggermente il condimento
senza che si rapprenda. Servire immediatamente.
di
Cinzia Dal
Maso
14
settembre 2010
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