In
piazza della Madonna dei Monti c’è un’elegante fontana cinquecentesca presso la
quale si recava spesso Ottorino Respighi – nel silenzio dell’alba – per
ascoltare la voce sommessa delle sue acque, mentre preparava il poema sinfonico
"Le fontane di Roma" (1916).
Sisto V, al secolo
Felice Peretti, dopo aver restaurato l’antico acquedotto Alessandrino, che da
allora si chiamò Felice, ordinò la progettazione di questa e di altre fontane.
L’opera fu commissionata a Giacomo della Porta, che si ispirò a quella davanti
alla basilica di Santa Maria in Trastevere. L’esecuzione materiale si deve allo
scalpellino Battista Rusconi, che la realizzò nel 1589. Una semplice vasca
ottagonale in travertino, ornata dagli stemmi del Papa e del comune, si alza su
quattro gradini, anche essi di forma ottagonale, che hanno la funzione di
mettere in piano la fontana, dal momento che la piazza è in pendenza verso la
chiesa. Al centro della vasca, due balaustri reggono altrettanti catini. Da
quello superiore si alza uno zampillo, che ricadendo fa versare l’acqua nel
catino inferiore. Qui quattro protomi leonine la mandano nella vasca ottagonale.
In origine, al posto del catino superiore c’era un vaso. La forma attuale della
fontana si deve a un restauro commissionato da Innocenzo XI (1676 – 89) nel
1680, ricordato dall’iscrizione posta sulla vasca. Un’altra iscrizione è
relativa a un restauro ottocentesco.
La fontana era
anche detta "dei Catecumeni", dal seicentesco Collegio dei Catecumeni, che si
trova poco distante, sulla via della Madonna de’ Monti.
L’indispensabile
funzione delle fontane per l’approvvigionamento idrico dei cittadini spinse
spesso i pontefici a emanare provvedimenti per la loro buona conservazione. Così
Gregorio XVI, l’11 dicembre 1832, emanava un editto contro coloro la cui licenza
si era "resa del tutto insopportabile" e "nulla calcolando e pregio, e utilità
pubblica", non si erano uniformati alle precedenti prescrizioni. Vi si legge,
tra l’altro: "Qualunque persona di qualsivoglia grado, stato e condizione, la
quale aprirà, romperà in qualsiasi modo, e per qualsiasi pretesto o causa i
rispettivi chiusini delle pubbliche fontane situate nelle piazze di Aracoeli, di
Campitelli, delle Tartarughe, Giudia, Montanara, della Bocca della Verità, Campo
vaccino, e della Madonna de’ Monti incorrerà nella penale di scudi venticinque,
oltre il rimborso dei danni".