La struttura è 
situata nel cuore di Roma, tra il Pantheon e Largo di Torre Argentina, ed è 
dedicata al cinema, al teatro, alla musica, alla letteratura, alle arti visive: 
in poche parole a tutto quanto sia cultura. 
Tra i soci figurano 
Urbano Barberini, Antonio Calenda, Marina Confalone, Umberto Croppi, Gustavo 
Cuccurullo, Antonio di Pofi, Sabrina Knaflitz, Tommaso Le Pera, Vito Matassino, 
Carla Mazzoni, Elio Pandolfi, Giuseppe Rippa, Giuditta Saltarini, Pino Strabioli.
Uno sforzo di 
privati che offrono alla cultura professionalità e impegno, in un momento così 
critico per ogni settore, ma in particolare per la cultura, creando una "Factory", 
una casa per i soci che vada al di là dell'appuntamento del singolo spettacolo, 
e che, grazie alla presenza di un bistrot aperto tutto il giorno, permetta di 
incontrarsi per lavoro o per diletto, in un ambito di persone con matrici ed 
interessi culturali comuni, anche al fine di costruire nuovi progetti.
La data di 
inaugurazione non è stata casuale: proprio il 5 ottobre del 1962 veniva 
pubblicato "Love me do", primo singolo dei Beatles. Non era solo un disco, ma 
l'inizio di un evento che avrebbe cambiato per sempre il rapporto fra musica e 
società, influenzando musica, costume e comunicazione per i successivi decenni. 
A 50 anni esatti da quella data è stato reso omaggio al gruppo di Liverpool con 
una scelta di loro brani eseguiti dal Quartetto d'archi Pessoa e da Antonio Di 
Pofi al pianoforte.