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Per la Festa della Repubblica il Ministero apre le sue porte

Due grandi mostre al Palazzo dell’Agricoltura

Il Palazzo dell’Agricoltura di via XX Settembre – sede del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali - venne edificato tra il 1910 e il 1914, a seguito di un bando di concorso che nel 1905 ne aveva affidato l’incarico all'ingegner Canonica, che lo realizzò sovrapponendo tre ordini architettonici: rustico, ionico, composito. Nel lato verso via XX Settembre furono collocati gli ambienti di rappresentanza, mentre a ogni piano del prospetto corrispondono due piani destinati agli uffici.

L’atrio di Canonica è ornato da 22 colonne di marmo di Baveno, rilievi in bronzo sulle 6 porte laterali e cornici in marmo policromo. E’ chiuso da cinque cancellate dalle suggestive decorazioni in stile floreale, opera di Alberto Gerardi, come anche i lampioni sulla strada e i lumi in ferro battuto dell'interno.

I tre rilievi in bronzo sulla sinistra, dello scultore siciliano Benedetto D'Amore, ispirati alla lavorazione dei campi e ai mestieri, raffigurano l'aratura, la raccolta e la lavorazione del ferro. Quelli sulla destra, di Guido Calori, hanno per tema il lavoro umano.

Dall'atrio si accede allo Scalone di rappresentanza, dalle eleganti linee settecentesche, progettato dal Cavagnari in armonia con lo stile dell'edificio. Lo scalone è illuminato da una vetrata policroma del 1913, frutto del sodalizio tra un grande artista del Novecento, Duilio Cambellotti, e un abilissimo artigiano, Cesare Picchiarini. Linee e motivi decorativi liberty si intrecciano esaltando il tema centrale della grande corona di spighe segnata da quattro zappe, simbolo del lavoro agricolo.

La Sala dei Consigli Superiori, chiamata anche Parlamentino, è la più importante del palazzo. A forma di emiciclo, venne decorata tra il 1914 e il 1918 dal lucano Andrea Petroni, che eseguì sulla parte alta della parete circolare, in una fascia un metro e mezzo, pitture ancora legate al Liberty. Qualche polemica suscitò all’epoca la teoria di fanciulle danzanti su ghirlande di frutta, che avrebbero dovuto rappresentare le regioni d’Italia con i loro prodotti caratteristici. Sul soffitto si avverte un deciso cambiamento di stile, con la volontà di dare un maggior risalto plastico alle figure. Stupenda quella del seminatore, che con un ampio gesto quasi eroico sparge il seme sulla terra arata. La decorazione dell’ala rettangolare fu realizzata per ultima, con fregi che raffigurano scene ispirate alla caccia, alla pesca e alla raccolta delle olive.

La Sala Verde, accanto allo studio del Ministro, è stata decorata da Giuseppe Cellini, un pittore che svolse per molto tempo, accanto al grande Nino Costa, un’opera di sprovincializzazione della cultura artistica romana di fine Ottocento.

Cellini realizzò delle composizioni ricche di concetti e simbologie, in una rivisitazione del manierismo e del barocco in colori profondi e pieni di trasparenze.

Le opere del ciclo sono "Magna parens", raffigurante l'Italia feconda tra il guerriero e la spigolatrice; "Allegoria dell'Agricoltura"; "L'imprenditore dà la mano all'agricoltore", "La scienza e l'Industria"; "Allegoria del Commercio marittimo", "Allegoria dell'Industria all'insegna dell'elettricità e della velocità". Quattro tele minori richiamano le stagioni e i principali frutti: grano, uva, pomi, olive.

Lo studio del Ministro ha il soffitto ornato con nastri e ghirlande floreali e i dipinti di "Cerere sul carro" di Umberto Vico e "La vanga e il latte" di Teofilo Patini, pittore abruzzese impegnato in temi sociali che lo collocano nel solco dell’arte italiana verista.

Il Salone delle Commissioni dell'Industria e del Commercio è anche detto la Sala Gialla ed è stato decorato dal romano Giovanni Mario Mataloni, reso famoso da alcuni cartelloni pubblicitario, come quello per la Società Anonima dell’incandescenza a gas o quello per le pillole ricostituenti Grocco. Gli affreschi di questa sala, ispirati al tema delle attività commerciali e industriali, hanno lo stile neocinquecentesco diffuso nella seconda metà del XX secolo.

In occasione della Festa della Repubblica, il prossimo 2 giugno il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali spalanca le sue porte al grande pubblico, proponendo un doppio itinerario di visita promosso dal Ministero con la collaborazione dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano: "Omaggio a Cavour", dedicato al grande statista che ricoprì la carica di Ministro dell'Agricoltura, considerato al contempo fondatore della Patria e del Dicastero, e "Le Meraviglie del Palazzo" dell'Agricoltura, con il suo patrimonio artistico e architettonico. Il Palazzo sarà visitabile fino al 30 settembre, ogni sabato e domenica.

di Antonio Venditti e Cinzia Dal Maso

30 maggio 2012

 

 

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