Nel
1869 nasceva a Parigi, alle pendici di Montmartre, Les Folies
Bergère, il teatro destinato a diventare l’icona di un’epoca e di
una società. Da allora ha visto transitare nella propria sala i
migliori spettacoli, a cominciare da balletti, pantomime, teatro
leggero, canzoni e numeri circensi. Poi, dalla fine dell'Ottocento,
si è consacrato alla rivista, la revue, divenendo il luogo deputato
a questo genere di spettacolo.
"
Les
Folies Bergère! Il music-hall parigino e i suoi dei" è la nuova
mostra fino al prossimo 20 gennaio alla Sala Santa Rita di via
Montanara (adiacente a piazza Campitelli, promossa dall'Assessorato
alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale e
dal Museo Parigino a Roma, in collaborazione con il
Comune di Tarquinia e il Centro di Studi
italo-francesi, con il patrocinio dell'Ambasciata di
Francia, nell'ambito di Sous le ciel de Paris.
L’esposizione, a cura di Cesare Nissirio -
Presidente del Museo Parigino a Roma - in collaborazione con
Pascal Pénard, ripercorre attraverso una ricca
documentazione l'affascinante parabola del famoso locale, emblema
della vita notturna e dell'arte dello spettacolo parigina. Foto,
locandine, documenti, bozzetti, lettere e tracce di memorabili
riviste, testimoniano un secolo e mezzo di vita del teatro, con le
sue emozioni, trionfi, sofferenze e gioie. Non mancano manifesti,
programmi di sala, disegni originali di scene e costumi, oggetti,
filmati, spartiti e dischi, e persino lembi della moquette degli
anni Trenta, riuniti in un fondo proveniente dalle stesse Folies
Bergère ed appena acquisito dal Museo Parigino a Roma.
Inoltre
molto spazio in mostra è dedicato ai divi che hanno reso celebre il
locale, dalla bella Otero alla divina Cléo de Mérode, a Lina
Cavalieri, considerata all'epoca la più bella donna del mondo, alla
mitica danzatrice Loie Fuller. L'universo di stelle è arricchito da
tutte le dive della fine dell'Ottocento e molte altre figure del
Novecento, da Mistinguett a Joséphine Baker sino a Zizi Jeanmaire,
Micheline Roiné, Chelo Alonso, Yvonne Menard,. Polin, Charlus,
Maurice Chevalier, Charlie Chaplin, Fernandel, Charles Trenet e
molti altri grandi interpreti maschili.
In
effetti Le Folies Bergère, dal 1918 sotto la direzione di Paul
Derval e poi di Tonia Derval, di Michel Gyarmathy e di Hélène
Martini, è divenuto celebre in tutto il mondo grazie alla
spettacolarità delle sue riviste ed alla bellezza e bravura del suo
universo sia femminile che maschile.
Tra i
cartellonisti e i pittori affermati hanno creato splendidi manifesti
per pubblicizzare gli spettacoli si possono citare Jules Chéret,
Toulouse-Lautrec, Paul Berthon, Georges Meunier, Daniel de Losques.
"Da
alcuni anni avevo iniziato a raccogliere immagini e testi sulle
Folies Bergère, luogo deputato del Music-Hall parigino", spiega
Cesare Nissirio. "L’intento era di creare una mostra evocativa.
Recentemente Pascal Penard, ex dipendente delle Folies e a sua volta
collezionista del celebre locale parigino, ha voluto fare donazione
al Museo Parigino a Roma di uno straordinario e ricco fondo di
manifesti, disegni, foto, oggetti e quant’altro. A quel punto la
mostra era giunta ormai al traguardo con i suoi circa 150 anni di
storia. Il mio legame con le Folies – continua il curatore della
mostra - risale all’inizio degli anni Sessanta, avendo abitato a due
passi da lì nei miei verdi anni di studente avido di Parigi. Una
folgorazione: le sue remote origini, il circo, la rivista, il
music-hall e soprattutto quelli che ho voluto chiamare gli "dei"
hanno procurato in me il desiderio di condividere questo amore.
D’altronde quando si parla di Maurice Chevalier che vi mosse i suoi
primi passi "en artiste" nell’incipiente Novecento, quando si pensa
a Mistinguett e prima ancora a donne bellissime come Cléo de Mérode,
Lina Cavalieri portata sullo schermo da Gina Lollobrigida, la meno
bella ma mitica Otero, l’elegante Yvette Guilbert, non si può
restare insensibili. La dose è fortemente rincarata da una bellezza
nera, seminuda in un gonnellino di banane, la mitica Joséphine Baker
alla quale desidero dedicare l’odierna mostra per la sua elevata
umanità, la sua arte, la sua voce. Autentici miti quelli transitati
sulla scena delle Folies Bergère da Charlie Chaplin a Jean Sablon
sino a Charles Trenet, poeta della canzone francese, il "fou
chantant". E mille e mille altri artisti, ballerine e ballerini,
attori della portata di Jean Gabin e Fernandel". Dal lunedì al
venerdì, dalle 10 alle 18.