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Il Risorgimento dei romani

Annibale Lucatelli

Annibale Lucatelli era il fratello di Cesare, giustiziato il 21 settembre del 1861 a piazza Bocca della Verità. Anch’egli fervente patriota, era nato a Roma il 5 novembre 1827. Nel 1848 partì volontario per la prima guerra d’Indipendenza e fu ferito nella difesa di Treviso. L’anno seguente si batté per la Repubblica Romana e dopo la caduta di quest’ultima fuggì a Genova. Nel 1853 tornò clandestinamente a Roma per preparare un moto rivoluzionario e fu arrestato. Durante il processo davanti alla Sacra Consulta che ne seguì, tentò invano di difendersi sostenendo che la sua presenza a Roma era dovuta a motivi di cuore. Lui e Augusta Castellani, infatti, sarebbero stati innamorati. Dopo la partenza di Annibale, la giovane si sarebbe ammalata per il dolore e sua madre Carolina avrebbe finalmente dato il suo consenso al matrimonio. Non venne creduto e la condanna fu pesantissima: il carcere a vita, in seguito commutato in 20 anni di prigione. Una violenta rivolta nel carcere di Paliano gli valse una nuova condanna all’ergastolo. Fu liberato nel 1869 e mandato in esilio. Poté tornare a Roma solo dopo il 20 settembre del 1870, riprendere la sua arte di mosaicista e formarsi una famiglia. Nel 1871 il principe Umberto gli donò duemila lire, una sorta di risarcimento delle tante sofferenze patite per il suo patriottismo.

Nel 1889 scrisse un volume in collaborazione con Leopoldo Micucci, "Carità di Patria - Ai fratelli dimenticati – Ricordo". Così si legge nella prefazione: "Chiuso per sedici anni nelle prigioni pontificie, ho dovuto essere spettatore di atroci patimenti e immani sventure; e mi sono convinto che la privazione della libertà sia il massimo dei sacrifizi che imponga all’uomo la carità della patria. Molti atti d’eroismo compiuti fra quelle mura spaventevoli la storia ha taciuto; eppure ve ne furono di tali che ogni cuore gentile non può ricordare senza un profondo dolore e senza un atto di disprezzo contro chi calpestava nel nome di Dio i più soavi sentimenti dell’uomo, l’amore fraterno e la patria. A coloro che appena oggi si rammentano è rivolto questo libro, e alla loro memoria consacrato. A me pareva ingiusto partirmi da questo mondo senza lasciare una notizia di loro, ed è perciò che mi sono prefisso di scoprire le loro tombe, e consegnare al cuore dei giovani tanto sacri ricordi".

Annibale morì nella sua città il 27 giugno del 1909. Suo figlio Luigi (1877 – 1915) scrisse romanzi, novelle, articoli di archeologia e resoconti di guerra. Divenne famoso negli ultimi anni della sua breve vita pubblicando "pubbliche proteste" sul giornale satirico "Il Travaso delle idee", con lo pseudonimo di Oronzo E. Marginati.

Di Annibale Lucatelli si è parlato a Nuova Spazio Radio (88.100 MHz), a "Questa è Roma", il programma ideato e condotto da Maria Pia Partisani, in studio con Livia Ventimiglia il martedì dalle 14 alle 15 e in replica il sabato dalle 10 alle 11.

di Cinzia Dal Maso

20 luglio 2011

 

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