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Un romanzo storico di Adriano Sconocchia

Il mastro di Mesa

Nel maggio del 1903, alla stazione di posta di Mesa, nel cuore delle paludi pontine, un uomo ormai anziano fa il bilancio della sua vita, dei lunghi anni passati da militare dello Stato Pontificio, impegnato nel mantenimento dell’ordine pubblico a Roma ma anche nella lotta al brigantaggio nella provincia. Il mastro della posta lo incuriosisce, vorrebbe conoscerlo o forse solo riconoscerlo. Due mondi si confrontano e si scontrano: quello dello sbirro e quello del patriota, mentre i ricordi scorrono come un fiume in piena.

Con "Il Mastro di Mesa" (EdiLet – Edilazio Letteraria, 176 pagine - 12,00 euro) - un romanzo dai dialoghi veloci e stringati, di taglio cinematografico - Adriano Sconocchia riesce ad avvincere il lettore avvalendosi anche di una precisa e attenta documentazione storica.

Le vicende personali dei due uomini si intrecciano con quelle dei principali protagonisti degli eventi febbrili e drammatici che portarono alla caduta del potere temporale dei Papi. C’è Nino Costa, grande patriota e gigante della pittura europea, ci sono gli zuavi pontifici incattiviti dalla strage alla caserma Serristori e i briganti coinvolti in giochi più grandi di loro. Ma c’è soprattutto Giuditta Tavani Arquati, trasteverina dalla battuta sempre pronta, coraggiosa e intrepida perfino nel momento dell’estremo sacrificio. Sconocchia dedica pagine piene di pathos all’eccidio del lanificio Ajani, con uno stile asciutto e incisivo che non cade mai nel sentimentalismo. "Giuditta Tavani – scrive – lottò fino allo stremo delle forze. Con una mano continuava indefessa a rifornire di cartucce i combattenti, incoraggiandoli a non cedere agli assassini, come ci apostrofava con disprezzo, mentre con l’altra stringeva quella del marito morente. Il suo ultimo atto fu di baciare la testa del figlio che ormai non si muoveva più. Venne uccisa a colpi di baionetta, senza alcuna pietà per il suo ventre gravido".

Adriano Sconocchia è nato a Roma nel 1960. È laureato in storia moderna e contemporanea. Ha pubblicato, con Gangemi, due saggi sulla storia dello Stato Pontificio nell’Ottocento, "La banda Panicial tramonto dello Stato Pontificio" e "Le camice rosse alle porte di Roma". Ha collaborato alla mostra "Giustizia e criminalità a Cori in età moderna" e ha tenuto un seminario, presso l’università Roma Tre, sul brigantaggio nel Lazio del XIX secolo. È autore, regista e attore di testi teatrali e cabarettistici. La sua pièce drammaturgica Bustop, rappresentata più volte in Italia, è stata tradotta e pubblicata in Russia nel 2010. Con il suo racconto "Un giro di vita" è tra i vincitori del concorso "Un giorno tra le righe 2011", in corso di pubblicazione con la casa editrice Laterza.

"Il mastro di Mesa" sarà presentato giovedì 29 settembre alle ore 17 presso la Biblioteca Casanatense da Gianni Fazzini e Cinzia Dal Maso.

di Cinzia Dal Maso

21 settembre 2011

 

 

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