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Sul palco Mariolina Palumbo, A. Maria Sorbo, Manuel Anselmi e Livia Ventimiglia

Presentato al Teatro Flavio
"L’Albero di Millì"

Faceva bella mostra di sé, sul palco del Teatro Flavio, un costume da principe azzurro, uno di quegli splendidi abiti di scena creati dalle abili mani di Bice Minori: un vestito fiabesco, perché proprio di una favola si parlava, del libro di Annalisa Venditti "L’Albero di Millì" (Editrice Nuovi Autori). A presentarlo, la psicologa Mariolina Palumbo, la sceneggiatrice Anna Maria Sorbo e il sociologo Manuel Anselmi. L’incontro è stato moderato da Livia Ventimiglia, conduttrice radiofonica, che ha letto anche alcuni brani del volume con la sua voce dolce, cara agli ascoltatori di Nuova Spazio Radio..

Mariolina Palumbo si è soffermata sul valore del tempo che pervade tutta la favola, di quel tempo che non si può cancellare né nascondere, che "si lascia trascorrere, ma non dimenticare". Concetti ormai difficili da comprendere nella società moderna, nella quale il ritmo della vita si fa frenetico e di tempo non sembra essercene mai abbastanza. La psicologa ha anche consigliato di leggere questa storia tutta di un fiato, un giorno che si ha la possibilità di fermarsi a riflettere sui tanti spunti offerti dalla narrazione.

Anna Maria Sorbo, rifacendosi alla sua esperienza di sceneggiatrice, ha esaminato la struttura "televisiva" del libro, diviso in capitoli che sono delle vere e proprie puntate e arricchito da continui flash back, improvvisi tuffi nel passato. Ha anche proposto un paragone tra la tranquilla - almeno in apparenza - provincia americana descritta ne "L’Albero di Millì" e le atmosfere – certo più torbide – della fortunata serie proposta qualche anno fa dalla televisione: "Twin Peaks". Come scrive la Venditti, "di colpi di scena, nella vita, ne aveva visti davvero pochi la gente del fiume Bel. Abituata com’era al ripetersi delle giornate, si destava dal torpore dell’inverno imbiancato dalla neve solo quando la primavera bussava alle porte di legno spesso delle case. Il tempo trascorreva lento e gli anni si sommavano l’uno all’altro, come fa la neve di nevicata in nevicata, giorno dopo giorno..."

L’intervento di Manuel Anselmi ha riguardato un altro aspetto del libro, la sottrazione alla vita cui si sottopone spontaneamente la protagonista, dopo essere rimasta vittima di una violenza, subdola ma non per questo priva di dolore, per colpa del pregiudizio. Ha ricordato esperienze simili, studiate attraverso la sua sensibilità di sociologo nella provincia in cui ha per alcuni anni vissuto. Anselmi ha anche rilevato come l’America descritta dalla Venditti sia, in realtà, molto italiana. Felice intuizione. Infatti "era l'8 dicembre del 2008ha spiegato l’autrice - e per via di una ricerca storica sui lager degli ufficiali nella seconda guerra mondiale mi trovai a Sondrio. Avevo già in mente un racconto che ponesse al centro della narrazione un mistero legato ad un albero di Natale e in particolare alle sue decorazioni. Ma fu sul treno che da Sondrio porta a Milano, una mattina presto, dopo un'abbondante nevicata, che intravidi una figura di donna sulla strada imbiancata. Sola, immobile, stretta in un cappotto di lana spessa guardava quella candida distesa. Mi parve rappresentare il senso ultimo che hanno alcune vite. Da quella suggestione nacque il personaggio di Millì. La cittadina ai piedi del fiume Bel in cui si svolge la storia è una libera interpretazione della fisionomia di Sondrio, dei colori della sua natura e del temperamento dei suoi abitanti".

Dell’argomento si parlerà a Nuova Spazio Radio (88.100 MHz), a "Questa è Roma", il programma ideato e condotto da Maria Pia Partisani, in studio con Livia Ventimiglia il martedì dalle 14 alle 15 e in replica il sabato dalle 10 alle 11.

di Antonio Venditti

23 novembre 2010

 

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