Tornano alla luce ambienti termali e pavimenti in marmi policromi
Le nuove scoperte sotto Palazzo Valentini
di  Antonio Venditti

Continua a rivelare sorprese il sottosuolo di Palazzo Valentini, un’area archeologica di oltre 1.800 metri quadrati in gran parte rimasta nascosta fino al 2004, quando durante i lavori di ristrutturazione del palazzo sono state rinvenute sculture, lussuose residenze con pavimenti rivestiti da un mosaico di 500 mila tessere policrome di pietre provenienti da ogni parte dell´Impero, appartenenti a un periodo compreso tra il II e il IV secolo d.C.

Il complesso si trova nel cuore della Roma imperiale, di fronte ai Fori Imperiali e a pochi metri dalla Colonna Traiana. Sembrerebbe testimoniare l’esistenza di una sorta di City del Senato romano, un quartiere esclusivo di cui sono state individuate due domus, che per la ricchezza degli apparati decorativi dovevano appartenere a esponenti delle classi sociali più elevate: senatori e altri dignitari che avevano bisogno di un’abitazione di rappresentanza;

Ci sono poi le "Piccole Terme di Traiano", una vera e propria area termale con vasche per acqua calda e fredda e percorsi climatici come in una sauna, con un apparato di riscaldamento dell´acqua, con suspensurae e tubuli fictiles lungo le pareti.

Le prime indagini archeologiche, effettuate tra il 2005 e il 2007, hanno portato alla luce un alveare di terme, sale, cisterne, porticati, su cui diverse generazioni hanno lavorato allargando, riducendo, strappando marmi, riadattando, abbattendo, bruciando, in qualche caso seppellendo sotto una montagna di detriti. Dalla parte di vicolo di S. Bernardo sono stati rinvenuti, invece, due grossi setti murari, ortogonali tra loro, relativi a un imponente palazzo pubblico alto fino a tre piani. L’edificio potrebbe essere il misterioso "Tempio del Divo Traiano", citato dalle fonti. In alcune sale sono stati trovati degli invasi rotondi, come dei grandi catini di pietra. Tra le sale erano dei pozzi pieni di detriti con anfore, piatti, stoviglie databili dall´epoca romana, al Rinascimento e all’Ottocento: quasi due millenni di interventi con ville, piscine, terme, palazzi pubblici, abitato ininterrottamente dall´antichità ai giorni nostri, con un´unica importante cesura, in età tardo romana, dovuta a uno spaventoso incendio.

La seconda fase delle indagini archeologiche, partita a marzo 2009, ha portato alla luce nuovi ambienti nell’area termale, tra cui un grande frigidarium coperto probabilmente da una volta a botte, con un’ampia vasca per l’acqua fredda. Verso nord una estesa operazione di pulizia, consolidamento e restauro, ha permesso di comprendere meglio il collegamento tra il settore riscaldato e quello freddo delle terme.

Le ricerche hanno provato l’esistenza di nuovo ambiente collegato al frigidarium, la cui destinazione è ancora oggetto di indagine. Il pavimento di questo ambiente è caratterizzato da una tessitura molto più lussuosa rispetto agli altri, costituito da marmi pregiati, quali il porfido, il serpentino, il giallo antico e l’africano. In corrispondenza di questo ambiente vi è un piano superiore costituito da uno splendido ed elaborato pavimento in opus sectile di circa 40 metri quadri, caratterizzato da una tessitura molto complessa e raffinata rispetto al piano inferiore e costituito per lo più da marmi pregiati come quelli del piano inferiore. I motivi decorativi delle mattonelle che ricoprono il pavimento mostrano grandi quadrifogli con foglie composte da mandorle in giallo antico su un fondo verde in serpentino e, tra le foglie, spuntano coppie di quadrati opposte a coppie di cerchi inscritti in cerchi maggiori. I motivi della decorazione non si ritrovano altrove e presentano una similitudine solo con le domus più antiche di Ostia, come quella di "Amore e Psiche" del IV secolo. I ritrovamenti si collegano in un unico contesto abitativo con le strutture già rinvenute lungo via di Sant’Eufemia, caratterizzati dalla presenza di un’aula absidata e di una scala di notevoli dimensioni che permetteva il passaggio dal pianterreno al primo piano della domus, entrambe completamente rivestite di marmi policromi.

Per valorizzare questi straordinari ritrovamenti, è stato realizzato un museo multimediale, primo e unico in Italia, capace di ricreare le atmosfere magiche della Roma di Adriano.

Dell’argomento si parlerà a Nuova Spazio Radio (88.100 MHz), nel corso dell’Intervista possibile di "Questa è Roma", il programma ideato e condotto da Maria Pia Partisani, in studio con Livia Ventimiglia il sabato dalle 10 alle 11.

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