Continua
a rivelare sorprese il sottosuolo di Palazzo Valentini, un’area archeologica di
oltre 1.800 metri quadrati in gran parte rimasta nascosta fino al 2004, quando
durante i lavori di ristrutturazione del palazzo sono state rinvenute sculture,
lussuose residenze con pavimenti rivestiti da un mosaico di 500 mila tessere
policrome di pietre provenienti da ogni parte dell´Impero, appartenenti a un
periodo compreso tra il II e il IV secolo d.C.
Il
complesso si trova nel cuore della Roma imperiale, di fronte ai Fori Imperiali e
a pochi metri dalla Colonna Traiana. Sembrerebbe testimoniare l’esistenza di una
sorta di City del Senato romano, un quartiere esclusivo di cui sono state
individuate due domus, che per la ricchezza degli apparati decorativi dovevano
appartenere a esponenti delle classi sociali più elevate: senatori e altri
dignitari che avevano bisogno di un’abitazione di rappresentanza;
Ci sono
poi le "Piccole Terme di Traiano", una vera e propria area termale con vasche
per acqua calda e fredda e percorsi climatici come in una sauna, con un apparato
di riscaldamento dell´acqua, con suspensurae e tubuli fictiles lungo le pareti.
Le prime
indagini archeologiche, effettuate tra il 2005 e il 2007, hanno portato alla
luce un alveare di terme, sale, cisterne, porticati, su cui diverse gener
azioni
hanno lavorato allargando, riducendo, strappando marmi, riadattando, abbattendo,
bruciando, in qualche caso seppellendo sotto una montagna di detriti. Dalla
parte di vicolo di S. Bernardo sono stati rinvenuti, invece, due grossi setti
murari, ortogonali tra loro, relativi a un imponente palazzo pubblico alto fino
a tre piani. L’edificio potrebbe essere il misterioso "Tempio del Divo Traiano",
citato dalle fonti. In alcune sale sono stati trovati degli invasi rotondi, come
dei grandi catini di pietra. Tra le sale erano dei pozzi pieni di detriti con
anfore, piatti, stoviglie databili dall´epoca romana, al Rinascimento e
all’Ottocento: quasi due millenni di interventi con ville, piscine, terme,
palazzi pubblici, abitato ininterrottamente dall´antichità ai giorni nostri, con
un´unica importante cesura, in età tardo romana, dovuta a uno spaventoso
incendio.
La
seconda fase delle indagini archeologiche, partita a marzo 2009, ha portato alla
luce nuovi ambienti nell’area termale, tra cui un grande frigidarium coperto
probabilmente da una volta a botte, con un’ampia vasca per l’acqua fredda. Verso
nord una estesa operazione di pulizia, consolidamento e restauro, ha permesso di
comprendere meglio il collegamento tra il settore riscaldato e quello freddo
delle terme.
Le
ricerche hanno provato l’esistenza di nuovo ambiente collegato al frigidarium,
la cui destinazione è ancora oggetto di indagine. Il pavimento di questo
ambiente è caratterizzato da una tessitura molto più lussuosa rispetto agli
altri, costituito da marmi pregiati, quali il porfido, il serpentino, il giallo
antico e l’africano. In corrispondenza di questo ambiente vi è un piano
superiore costituito da uno splendido ed elaborato pavimento in opus sectile di
circa 40 metri quadri, caratterizzato da una tessitura molto complessa e
raffinata rispetto al piano inferiore e costituito per lo più da marmi pregiati
come quelli del piano inferiore. I motivi decorativi delle mattonelle che
ricoprono il pavimento mostrano grandi quadrifogli con foglie composte da
mandorle in giallo antico su un fondo verde in serpentino e, tra le foglie,
spuntano coppie di quadrati opposte a coppie di cerchi inscritti in cerchi
maggiori. I motivi della decorazione non si ritrovano altrove e presentano una
similitudine solo con le domus più antiche di Ostia, come quella di "Amore e
Psiche" del IV secolo. I ritrovamenti si collegano in un unico contesto
abitativo con le strutture già rinvenute lungo via di Sant’Eufemia,
caratterizzati dalla presenza di un’aula absidata e di una scala di notevoli
dimensioni che permetteva il passaggio dal pianterreno al primo piano della
domus, entrambe completamente rivestite di marmi policromi.
Per
valorizzare questi straordinari ritrovamenti, è stato realizzato un museo
multimediale, primo e unico in Italia, capace di ricreare le atmosfere magiche
della Roma di Adriano.