Dal
venerdì prossimo e fino al 31 gennaio, il Museo dell’Ara Pacis
ospiterà l’esposizione di un’opera monumentale di Giacomo Balla
(1871- 1958): "Genio futurista", la più grande mai realizzata da
Balla, un olio su tela d’arazzo di 279 x 381 cm. Il capolavoro, da
oltre trent’anni non visibile al pubblico, è entrato recentemente a
far parte della ricca collezione di opere di Giacomo Balla raccolte
da Laura Biagiotti. Nel 1996 la stilista ha dato vita, insieme alle
figlie di Gianni Cigna, alla Fondazione Biagiotti Cigna, in memoria
del marito prematuramente scomparso. La Collezione, con la direzione
scientifica di Fabio Benzi, riunisce oltre duecento lavori
dell’artista. Uno dei nuclei principali è costituito dagli studi
realizzati da Balla per la moda e rappresenta il maggiore e più
importante insieme sulle arti applicate futuriste che esista. Il
grande arazzo "Genio futurista" venne realizzato da Balla per l’Exposition
des Arts décoratifs modernes tenutasi a Parigi nel 1925, dove
venne esposto per la prima volta proprio nel padiglione delle arti
decorative insieme ad altre sue realizzazioni: "Mare vele vento",
"Farfalle in movimento" e "Fiori futuristi".
Impostata sul rosso, il bianco e il
verde, che si intarsiano su un fondo blu e azzurro, la composizione
"prismatica" è incentrata su una schematica figura d’uomo dalla
testa a stella e le braccia tese a formare una sorta di M, iniziale
di Marinetti, fondatore del Futurismo. Le gambe sono due cunei
rossi. Da questa figura astratta si generano forme-rumore che
condensano le diverse esperienze pittoriche futuriste dell’artista.
L’opera diviene così la rappresentazione precisa e riassuntiva di un
processo geniale che portò Balla alla coscienza dei rapporti
dinamici dell’universo, a rappresentarli come forme e colori puri,
avanguardia non solo di forme, ma anche e soprattutto di intuizioni
intellettuali, di dimensioni che superano il visibile e danno corpo
all’invisibile. L’esposizione sarà visitabile dal martedì alla
domenica (ore 9.00-19.00).