Al Teatro Flavio Venturini mette in scena la commedia di Goldoni
Divertimento e riflessione

con "La locandiera"

di Antonio Venditti

"Chi soltanto vorrà fermarsi a considerare il carattere della Locandiera... dirà...non aver io dipinto altrove una donna più lusinghiera, più pericolosa di questa", scriveva nel 1751 Carlo Goldoni nell’introduzione a una delle sue più celebri commedie.

Ed è veramente una femmina astuta e spregiudicata quella che appare sul palcoscenico del Teatro Flavio (via Crescimbeni 19) fino al 20 dicembre, ne "La locandiera" di Goldoni, per la regia di Franco Venturini. Insensibile alle avances dei suoi pretendenti, Mirandolina, interpretata da Federica De Vita, riesce a tenerli a bada con fermezza. Il segreto della De Vita è nella sua espressività, che il più delle volte dice l’esatto contrario di ciò che le esce dalla bocca, rendendo gli spettatori un po’ complici delle sue trame.

I cuori degli uomini non hanno segreti per lei. Conosce il modo per raffreddare gli ardori dei più audaci, sa accettare un dono costoso senza compromettersi, ma sa anche adulare e conquistare con cortesie e manicaretti, senza mai lasciarsi coinvolgere nei giochi che conduce con magistrale abilità, senza perdere quell’indipendenza sentimentale che per lei è il bene più prezioso.

"L’eroina goldoniana – spiega Federica De Vita – è femmina all’ennesima potenza, poiché sa essere civetta e subito dopo apparire dura e senza scrupoli. Vestire i suoi panni è per me un’esperienza bellissima e importante".

Simbolo dell’intelligenza e della consapevolezza che la donna si stava conquistando nel Settecento, Mirandolina è uno di quei personaggi che non invecchiano mai, che varcano i confini del loro tempo: nella sua femminilità ogni epoca si è potuta riconoscere, anche se con modalità e sfumature diverse.

Travolgente l’interpretazione di Venturini, nei panni del cavaliere di Ripafratta, un incallito misogino che finirà per cadere nelle trame tessute da Mirandolina: degno erede degli attori della Commedia dell’Arte, Venturini diverte e al tempo stesso invita a pensare. "Ma chi rifletterà al carattere e agli avvenimenti del Cavaliere, troverà un esempio vivissimo della presunzione avvilita, ed una scuola che insegna a fuggire i pericoli, per non soccombere alle cadute", avvertiva lo stesso Goldoni. Il cavaliere, uomo di successo nel lavoro, ma vittima dei suoi stessi pregiudizi e di idee preconcette, è predestinato ad essere sopraffatto dalla locandiera, la cui forza risiede nella ragione. Ce lo dice sempre Goldoni: "appunto per questo più facilmente egli cade, perché sprezzandole (le donne) senza conoscerle, e non sapendo quali sieno le arti loro, e dove fondino la speranza de' loro trionfi, ha creduto che bastar gli dovesse a difendersi la sua avversione, ed ha offerto il petto ignudo ai colpi dell'inimico".

Niente atmosfere sospese, né scambi di battute leziosi: i personaggi sul palco del Flavio sono reali e passionali, si affrontano e si scontrano con naturalezza quasi feroce.

Originale e fresca la giovane Chiara Conti nelle vesti di un’attricetta che si vorrebbe fingere, con scarsi risultati, una nobile dama e si mantiene in bilico tra realtà e apparenza negli scambi di battute che giocano sull’equivoco.

E alla fine la locandiera darà la sua mano al meno gettonato dei contendenti, il cameriere Fabrizio (Tino Berlino e Valter Salvati). Darà la sua mano, ma non il cuore, forse perché un cuore non ce l’ha.

Uno spettacolo adatto a tutte le età, perché in grado di stimolare l’introspezione negli adulti e di suscitare un sano divertimento nei più piccoli, che sono anche chiamati a esprimere il loro giudizio. A "La locandiera", infatti, è abbinata la terza edizione del Premio per ragazzi "Il critico 6 tu", ideato dalla giornalista Annalisa Venditti e diretto da Franco Venturini. Possono partecipare gli alunni delle scuole medie inferiori e superiori, inviando entro il 10 gennaio 2010 alla sede del Teatro Flavio, via Crescimbeni 19, una recensione, un breve componimento, un disegno o un fumetto sullo spettacolo, indicando nome, cognome e recapito telefonico del giovane autore. Il lavoro più interessante e originale sarà premiato con un abbonamento per due persone alla prossima stagione del Teatro Flavio.

"L’iniziativa – precisa Venturini – nasce dalla precisa volontà di spingere i giovani a confrontarsi in maniera critica con il palcoscenico, a esercitare il loro senso critico, un’espressione di libertà a cui non è possibile rinunciare".

"La locandiera" va in scena dal martedì al sabato alle 21, la domenica alle ore 17.

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