La tettoia di un’edicola protesse il Papa da un violento temporale

S. Maria del Buon Aiuto riparo sicuro per Sisto IV

 

 

di Antonio Venditti

Il papa Sisto IV (1471 – 84), al secolo Francesco della Rovere, fu un rigido governante, un abile politico e un protettore delle arti. Di sicuro, però, non amava i temporali. Infatti, secondo alcuni documenti d’archivio, un giorno se ne andava a piedi tranquillo e beato da San Giovanni a Santa Croce in Gerusalemme – una passeggiata di meno di un chilometro – quando all’improvviso fu colto da un violento nubifragio, accompagnato da tremende scariche di fulmini. Per fortuna lungo quel tratto di strada c’era un’edicoletta con un’immagine della Vergine coperta da una tettoia, che offrì un provvidenziale ricovero al Pontefice. Scampato il pericolo, il Della Rovere volle far trasferire l’affresco nella chiesetta che fece erigere a breve distanza, dedicandola, per l’appunto, alla Madonna del Buon Aiuto. L’Oratorio si può ancora vedere incastonato tra l’Anfiteatro Castrense e le Mura Aureliane, con una semplice facciata a capanna, un portale architravato in travertino sormontato da una finestra rettangolare e un minuscolo campanile ottocentesco. L’iscrizione sul portale ricorda l’iniziativa del Pontefice e l’anno della costruzione, il 1476. L’interno si accorda alla sobrietà dell’esterno: un’aula rettangolare coperta da volta a crociera retta da pilastrini poligonali su capitelli corinzi.L’immagine venerata della Vergine con il Bambino, eletta patrona della parrocchia di Santa Croce, si trova sull’altare ed è comunemente attribuita ad Antoniazzo Romano. Fu trasferita qui segando il pezzo di muro dell’edicola su cui era stata dipinta a fresco. La chiesetta era affidata ai monaci Cistercensi, che ne curavano la manutenzione sfruttando gli introiti derivati dal grande orto circostante, di cui ebbero la proprietà fino all’invasione francese. Fu anche sede della confraternita dei Cappellari, in seguito trasferitisi alla Navicella. Attualmente è affidata alla Confraternita di Santa Maria del Buon Aiuto e dipende dai Cistercensi della Basilica di Santa Croce.Per erigere la chiesetta, Sisto IV fece demolire un edificio molto più antico, la chiesa di S. Maria de Oblationario, citata in documenti dell’epoca di Innocenzo III (1198-1216) e Bonifacio VIII (1294-1303) e così chiamata perché veniva mantenuta con le oblazioni dei fedeli. Era anche nota come S. Maria de Spazolaria, perché il custode ogni sera spazzava le offerte lasciate sui gradini e sul pavimento della chiesa.


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