Il restauro di
Villa Poniatowski, per cui sono già stati spesi oltre 16 milioni di euro, volge
al termine. L’edificio cinquecentesco era stato trasformato alla fine del
Settecento da Giuseppe Valadier per volontà del Principe Stanislao Poniatowski,
nipote del Re di Polonia. Fortemente danneggiato durante la Repubblica Romana
del 1849, a causa degli scontri tra i garibaldini e l’esercito francese, il
complesso ospitò in seguito le concerie Riganti, quindi, al termine della
seconda guerra mondiale, fu sede di un comando delle SS.
Oggi, finalmente, Villa Poniatowski si offre ai romani in tutto il suo splendore
ed ospita due prestigiose mostre: “Villa Borghese. I principi, le arti, la città
dal 700 all'800” e “Album di famiglia. I romani a Villa Borghese”.
La prima esposizione, promossa dal Comune di Roma – Assessorato alle Politiche
Culturali – Sovrintendenza ai Beni Culturali - Servizio Ville e Parchi Storici,
in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali-
Sovrintendenza per i Beni archeologici dell’Etruria Meridionale, è stata curata
da Alberta Campitelli ed Antonio Pinelli. Ripercorre, attraverso 150 opere
provenienti da collezioni pubbliche e private italiane e straniere, alcune del
tutto inedite, il periodo storico più delicato e ricco di avvenimenti per Villa
Borghese, quello che vide gli arricchimenti e gli ampliamenti voluti da
Marcantonio IV Borghese (1730-1800) e dai figli Camillo (1775-1832) e Francesco
(1776-1839), ma anche la dolorosa svendita di sculture imposta da Napoleone per
costituire il futuro Louvre. Una delle sezioni della mostra ospita 12 di queste
splendide statue, concesse in prestito dal museo parigino: furono rinvenute,
insieme ad altre 38, nell’antica città di Gabii sulla via Prenestina, grazie
agli scavi condotti a partire dal 1792, per incarico di Marcantonio Borghese,
dallo scozzese Gavin Hamilton. La collezione fu sistemata nel Casino
dell’Orologio di Villa Borghese, ma il “Museo Gabino” ebbe una vita davvero
breve: nel 1807 era già passata nelle mani di Napoleone.
La mostra “Album di famiglia” ricostruisce, attraverso foto scattate dai romani,
gli ultimi cento anni di Villa Borghese. Promossa dal Comune di Roma –
Assessorato alle Politiche Culturali – Dipartimento Cultura Sport Toponomastica
e curata da Elisabetta Mori e Simona Lunadei, ha preso l’avvio da un bando
pubblico con cui è stato chiesto alla cittadinanza di inviare immagini della
villa, reperite negli album di famiglia.
Ambiziosi i progetti per il futuro della rinnovata Villa Poniatowski, dove avrà
sede un’estensione del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, relativa al
Latium Vetus, ossia ai materiali etruschi rinvenuti in aree esterne all’Etruria
propriamente detta. Restano da definire le modalità di connessione con la vicina
Villa Giulia, che potrebbero essere risolte con un percorso didattico
esemplificativo di presentazione dei luoghi di rinvenimento e del territorio
etrusco.
Le mostre “Villa Borghese. I principi, le arti, la città dal 700 all'800” e
“Album di famiglia. I romani a Villa Borghese”, resteranno aperte a Villa
Poniatowski (via di Villa Giulia 34) fino al 21 marzo 2004, dalle 9.00 alle
19.00, tutti i giorni tranne il lunedì. |